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Coalizioni nel caos

Elezioni: settimana di colpi di scena ma la situazione resta complessa

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 18 lug 2021 10:07 ~ ultimo agg. 19 lug 10:58
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Nonostante una settimana nella quale non sono mancati i colpi di scena, la situazione politica riminese in vista delle amministrative resta molto caotica. La sensazione è che la contendibilità del comune e l’assenza di un candidato carismatico in grado di spostare gli equilibri abbia inasprito ancor di più le frizioni all’interno dei due principali schieramenti.

Nel centrodestra locale non si è trovato l’accordo sul nome del candidato e ormai la decisione è definitivamente demandata ai tavoli romani. Da una parte c’è la Lega, col suo segretario Jacopo Morrone, che sostiene la candidatura dell’ex sindaco di Bellaria Igea Marina Enzo Ceccarelli mentre dall’altro ci sono Forza Italia e Fratelli d’Italia che propongono il presidente Confcommercio Gianni Indino. Tra i nomi cosiddetti civici c’è anche quello della segretaria generale Uil Giuseppina Morolli. Poi ci sono le candidature politiche: Alessandro Ravaglioli, Gioenzo Renzi e Nicola Marcello. A scompaginare i già precari equilibri di coalizione è arrivato poi nella notte tra venerdì e sabato l’accordo tra la Lega e la lista Noi Amiamo Rimini di Lucio Paesani che sembrava ormai intenzionata a correre in solitaria. Paesani ha accettato invece di fare un passo di lato e sostenere la candidatura di Ceccarelli. Alla conferenza stampa nella quale è stato annunciato l’accordo erano presenti anche i civici di Con Rimini, Rinascimento e Rete Civica che sembrano così aver preso le parti di Ceccarelli dopo aver proposto più volte la candidatura di Davide Frisoni. A questo punto, ai tavoli romani, la Lega si presenterà cercando di far massa critica per far così pendere l’ago della bilancia sul suo candidato. Si tratta di capire quale sarà l’eventuale contromossa di Forza Italia e Fratelli d’Italia, i cui esponenti locali erano stati oggetto qualche giorno fa di una dura critica da parte di quel Paesani che ora potrebbero trovare come alleato. Restano tanti però i punti interrogativi. Ad esempio, se da Roma non arrivasse il via libera a Ceccarelli ma ad uno dei nomi non graditi a Noi Amiamo Rimini e alla Lega cosa accadrebbe? Una spaccatura della coalizione? Troppo presto per dirlo, anche se le crepe sembrano allargarsi.

Spaccatura conclamata invece nel centrosinistra. Quando ormai il peggio sembrava alle spalle, è arrivato infatti l’annuncio dell’attuale vicesindaco Gloria Lisi: correrà da sola con una nuova lista. Troppo forte la delusione per le modalità che hanno portato il Pd a scegliere il tandem Jamil Sadegholvaad, candidato sindaco e Chiara Bellini, candidata vicesindaca. Una scelta frutto di un documento siglato da Sadegholvaad ed Emma Petitti. La Lisi aveva già da subito abbandonato il suo ruolo di coordinatrice della campagna elettorale del collega di Giunta ma si pensava che la situazione potesse rientrare. Invece non è stato così. La lista Rimini Attiva, che la stessa Lisi aveva fondato nel 2016 per sostenere il sindaco Andrea Gnassi, si è sciolta e il consigliere Kristian Gianfreda ora è il coordinatore delle civiche per Sadegholvaad. Il sindaco Gnassi ha anche deciso di revocare le deleghe alla sua vicesindaca: “una candidatura legittima, ha spiegato, ma consapevole di creare una rottura con le forze di centrosinistra“. Ma se Gnassi non ha escluso in futuro un cammino comune, parole molto dure sulla Lisi sono arrivate invece dal segretario provinciale del Pd Filippo Sacchetti che ha parlato di “ambizioni personali” e di “gesto irresponsabile“.

Resta da capire cosa deciderà di fare il MoVimento 5 Stelle chiamato, ora che la situazione nazionale si è rasserenata, a scegliere tra la coalizione di centrosinistra e la corsa con un proprio candidato. Alla finestra restano Mario Erbetta, candidato sindaco di Rinascita Civica, e Matteo Angelini del Movimento3V.

Intanto la data del voto sembra avvicinarsi. Con il covid che riprende forza, avanza infatti l’ipotesi di anticipare il voto a fine settembre o ai primi di ottobre.