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innovazione e qualità

Romagna Città Metropolitana tra le sfide del presidente Riciputi (Confindustria)

In foto: Al centro il presidente Riciputi
Al centro il presidente Riciputi
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 3 Lug 2025 17:35 ~ ultimo agg. 15:56
Tempo di lettura 4 min

La Romagna deve sempre di più ragionare come una città Metropolitana. Prima conferenza stala per Mario Riciputi, eletto una settimana fa alla guida di Confindustria Romagna, ruolo che ricoprirà per 4 anni. Oggi l'associazione degli industriali ha sul territorio quasi 900 imprese associate, per oltre 21 miliardi di fatturato aggregato con il 30% destinato alle esportazioni, 44 mila dipendenti. "Insieme ai colleghi e alle colleghe della vicepresidenza, cercherò di guidare questa realtà verso ulteriori mete di consolidamento e d’innovazione: crescita dimensionale, creazione di valore, generazione di ricchezza diffusa, equilibrio ambientale, sono l’essere del nostro sistema imprenditoriale, la forza trainante verso il benessere, l’equità e la modernità”. Romagna metropolitana Il progetto “Città Romagna” ha spiegato il presidente. La Romagna unita è la base imprescindibile per attuare qualsiasi progetto di area vasta: "va messo a punto con urgenza un intervento programmatico che la renda possibile, dando forma e regole a una città metropolitana con un perimetro riconosciuto a livello istituzionale, per rafforzare l’intera regione sotto ogni punto di vista, infrastrutturale, idrogeologico, culturale e identitario". Ognit territorio ha il suo delegato, per la provincia di Rimini è vicepresidente Andrea Albani del Misano World Circuit, con le deleghe Territorio riminese, attrattività territoriale e turismo.

Il nuovo presidente non nasconde le difficoltà del momento: "È evidente il quadro di grande incertezza, di volatilità finanziaria, di limitata fiducia dei consumatori, di elevata rischiosità che le imprese stanno affrontando. Veniamo da un anno di crescita minimale del PIL sia nazionale che comunitario e da un generale rallentamento di tutte le economie. I segnali sono di continuità di questo trend, con attese di lieve miglioramento attenuate dai repentini mutamenti delle politiche commerciali e da una riduzione dell’export complessivo e della nostra quota. I benefici dell’appartenenza a filiere internazionali si riducono e molte economie si riposizionano verso sistemi meno aperti, con effetti di riduzione delle domande accessibili. Ma le nostre imprese sono resilienti, reattive e visionarie e pertanto devono cercare di cogliere gli spiragli di sviluppo e le opportunità di nuove dinamiche di mercato. L’innalzarsi di barriere commerciali, se da un lato determina il contrarsi del mercato e la crescita delle incertezze sulle prospettive di ripresa, dall’altro sta creando condizioni dei mercati finanziari europei più favorevoli: la politica monetaria della BCE, il basso livello di domanda di finanziamenti connessa a investimenti limitati, crea possibilità favorevoli per l’accesso al credito e per la ripresa di una politica di investimenti. Una ripresa certamente complessa in tale contesto, ma da affrontare per un’economia che deve ricercare uno spazio crescente nella qualità, nell’innovazione, nel “fare ciò che gli altri non fanno”. 

Tra le sfide: "Anticipare l’evoluzione dei mercati, creare per tempo le condizioni per una nuova offerta, attraverso investimenti in competenze, tecnologie ed impianti. Ci aspettiamo una condivisione da parte del sistema finanziario con soluzioni volte al sostegno degli investimenti in un’ottica di lungo termine, non solo in termini di costo, ma anche di condizioni per la gestione del rischio. Al contempo serve un quadro normativo diverso" cha agevoli il lavoro delle imprese.

Riciputi ha battuto tanto sulla transizione digitale, più che su quella energetica: Un’accelerazione straordinaria in questi ultimi anni è stata prodotta dall’accesso sempre più semplificato a soluzioni di intelligenza artificiale. L’utilizzo di questi potenti algoritmi di correlazione dei dati e di capacità di calcolo di dimensioni esponenziali genera nuove sfide dirompenti, ma anche grandi opportunità di cambiamento e sviluppo dei processi di produzione e commercializzazione. Non è difficile prevedere che l’AI segnerà nelle imprese una svolta di una rilevanza che pochi momenti hanno registrato nella storia industriale. È una rivoluzione già in atto ed ogni ritardo nelle sue applicazioni condizionerà, in tempi non lunghi, la competitività. Le priorità sono quelle di diffondere conoscenze, formare risorse, dare supporto per accelerare le fasi iniziali d’applicazione e diffusione, disporre di competenze specialistiche attraverso collaborazioni con Università, centri di ricerca, imprese avanzate del territorio ed un crescente interscambio delle esperienze. Il gap fra le risorse qualificate necessarie e quelle concretamente disponibili va affrontato con una programmazione dell’attrazione e dell’orientamento

Sulle nuove generazioni: "È indispensabile garantire alle nuove generazioni un processo di riconoscimento del merito, di realizzazione delle proprie aspirazioni, di ascensione e sicurezza sociale, di salute e benessere. Il merito deve essere l’“ascensore” della società civile"

 

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