Tensione a Riccione Paese. I 46 commercianti: presidente e direttivo lascino


I 46 commercianti che hanno chiesto le dimissioni dell'attuale presidente del Comitato Riccione Paese, Linda Danese, controreplicano all'interessata che ha respinto al mittente la richiesta (vedi notizia). E ribadiscono senza tanti giri di parole: il direttivo deve dimettersi: troppo grave la mancanza di trasparenza.
"Non vogliamo rispondere come associazione NO ZTL e non vogliamo che le due cose vengano confuse. Qui siamo chiamati come cittadini, o meglio commercianti, e il principio è semplice: i commercianti (cittadino) sono sovrani. Le 46 firme depositate rappresentano una richiesta formale e netta: le dimissioni dell’attuale direttivo, senza se e senza ma. A questo si aggiunge un fatto concreto: molti esercenti hanno scelto di non versare la quota associativa, ribadendo così la loro sfiducia. Che altro serve per capirlo? Nel frattempo, questo attendismo sta bloccando idee e proposte. A breve ci sarà la festa del cioccolato e altre manifestazioni fondamentali: non possiamo permettere che un direttivo delegittimato continui a trascinare la situazione.
Nessun “assalto politico”: qui si parla di fatti. Quest’anno, nonostante l’arrivo di fondi comunali in misura mai vista prima, gli eventi sono stati pochissimi. È lecito chiedersi: come sono state impiegate queste risorse? Perché non viene data una rendicontazione, pubblicati e consegnati su carta o a mano, in modo chiaro e completo ai commercianti? Perché i bilanci non vengono messi a disposizione in modo trasparente, invece di slide dove non si capisce nulla? Questo non è trasparenza: è mancanza di rispetto verso chi lavora".
Per essere chiari: "La conclusione è semplice: se il direttivo non intende prendere atto della sfiducia e convocare un’assemblea straordinaria saranno gli stessi commercianti a riunirsi, come statuto prevede, per avviare un nuovo percorso di elezione e garantire finalmente una rappresentanza reale e trasparente".
"Il Paese è casa nostra. Qui ci sono persone che hanno attività da oltre 35 anni e vogliono tutelare lavoro, comunità e futuro. Non permetteremo che questa discussione si trasformi in un teatrino politico, o che venga strumentalizzato oltre, né che si prolunghino lungaggini inutili. Chiediamo rispetto per i cittadini e per i commercianti: è ora che l’amministrazione e le forze politiche di maggioranza prendano atto della realtà e pongano fine a questa situazione".