Quando 'Domenica In' boicottò 'Rimini'. Baudo e il caso Tondelli di 40 anni fa


Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ricorda un episodio che coinvolge Pippo Baudo, Pier Vittorio Tondelli e il suo romanzo icona ‘Rimini’, uscito nel 1985 e ricordato in queste settimane con diversi eventi per il quarantennale: "Giugno 1885. Il libro è uscito da pochi giorni ed è già il caso letterario dell’anno. Pippo Baudo invita Tondelli a ‘Domenica In’ per parlare della sua opera, c’è già l’accordo tra la Rai e l’editore Bompiani, ‘Sorrisi e Canzoni’ annuncia la presenza dello scrittore nella puntata del 23 giugno. E’ lo stesso Baudo a chiedere a Tondelli immagini, filmati, foto della riviera per illustrare visivamente l’intervista televisiva. Scrive Tondelli: ‘Mi sono dato da fare. Ho coinvolto il fotografo Davide Minghini in un bel lavoro di ricerca di immagini anni Cinquanta della perla della riviera. Un lavoro inutile’. Accade infatti che a tre giorni dall’intervista, la Rai faccia marcia indietro. Niente Tondelli a ‘Domenica In’ perché, motivazione ufficiale, così come non vengono accettati alla tv di Stato film e video vietati ai minori, così non possono essere presentate opere letterarie che narrano episodi di sesso".
Il motivo? "Con ogni probabilità, lo raccontò lo stesso Tondelli, non fu Pippo Baudo ma il direttore di rete a bloccare la presentazione, più spaventato della storia romanzesca della morte di un senatore cattolico piuttosto che da qualche situazione erotica presente in ‘Rimini’. Eppure sui quotidiani dell’epoca a campeggiare fu il titolo ‘Pippo Baudo censura Tondelli’. Due persone così diverse unite da un ‘incidente’ che a quarant’anni di distanza appare perfino buffo".
Il sindaco sottolinea come "la ‘censura preventiva’ della Rai fosse, almeno in parte, motivata (infantilmente) dalla reazione al vivace dibattito pubblico che aveva già scatenato il romanzo. ‘Rimini e Gomorra’, ‘Tutti a Gomorra Beach’, ‘Vacanza a Rimini, anzi a Sodoma’, ‘Rimini, la Babele di Pier Vittorio Tondelli’, ‘A Rimini, dove finisce il mondo’ erano i titoli di tutti i principali quotidiani italiani in quell’estate del 1985, alimentati proprio dal titolo dell’ultimo capitolo del romanzo. ‘Apocalisse, Ora’ in cui una descrizione infernale da fine del mondo nella notte di ferragosto sigillava la sorte del protagonista e, a detta di molti, quella della città, giunta quasi a un punto di non ritorno nel rappresentare ‘le follie dell’Italia di oggi’, come raccontò Tondelli in una intervista di quell’estate."
Riflessione conclusiva sull'identità di Rimini: "E’ buffo rileggere oggi quella rassegna stampa e gli interventi di esperti, tutti concordi a dire che così non si poteva andare avanti, che l’immagine del ‘carnaio’ andava cambiata, che il sistema non reggeva più. Tutte opinioni, lo dico senza ironia, corrette visto che da allora proprio Rimini ha cambiato pelle almeno tre volte, con la destagionalizzazione, con le infrastrutture del benessere e l’obiettivo palese di una città capitale del turismo per 12 mesi all’anno e non più solo Apocalisse ingestibile di un’estate. Nostalgia canaglia".