Riccione paese. La presidente rimanda al mittente la richiesta di dimissioni


La presidente del Comitato Riccione Paese Lina Danese respinge la richiesta di dimissioni avanzata con una petizione da 46 commercianti dell'area (vedi notizia). In una lettera, che ha fatto arrivare a tutti gli operatori, parla "dell'ennesimo assalto politico" e ripercorre la storia degli ultimi anni del comitato, criticando anche il ruolo mantenuto dall'ex presidente Wilma Volpetti che dopo la sua nomina avrebbe continuato "ad occuparsi dei rapporti con commercianti e giornalisti come se fosse ancora presidente, mentre io cercavo di comprendere le dinamiche interne e di mettere mano ai debiti della gestione pregressa".
"Fu in quel preciso momento che iniziarono le tensioni. Alcuni membri del direttivo si sono dissociati subito e questo malessere si è subito organizzato in un gruppo contrapposto che ha cavalcato una preoccupazione dando così vita al comitato “NO ZTL”. Per mesi ci è stato chiesto di presentare bilanci e pre-bilanci: lo abbiamo fatto, convocando assemblee pubbliche, ma proprio chi sollevava le accuse non si è mai presentato".
La Danesi è anche convinta che alcuni dei firmatari della petizione non fossero stati informati sulla finalità della stessa, cioè la richiesta di dimissioni. "È ormai evidente che dietro a tutto questo non ci sia l’interesse genuino della comunità, ma un disegno politico ben preciso".
La presidente si dissocia da queste logiche affermando di non avere nulla a che fare con la politica. "Lo dichiaro apertamente, senza paura di ripercussioni anche nei confronti di chi governa attualmente. Non sono vicina né all’attuale amministrazione né all’opposizione, e non mi presto né mi presterò mai a nessuna campagna politica per l’una o per l’altra. Il mio unico scopo è rappresentare i cittadini e i commercianti del Paese e di farlo nel loro esclusivo interesse e
senza farmi strumentalizzare". Da qui la decisione di continuare a lavorare fino alla fine del mandato, rimandando al mittente la richiesta di dimissioni.
La lettera si conclude con due inviti. Il primo: "lo rivolgo al direttivo del comitato “NO ZTL”, invitandoli a formalizzare un nuovo comitato in alternativa al nostro per portare avanti i loro reali obiettivi politici perché questo è sempre stato il loro intento". Il secondo "è un invito rivolto a tutti i commercianti del Paese, a quelli che hanno firmato quel documento e anche a tutti quelli che non vogliono la ZTL. Il mio invito è di scegliere la via del dialogo e della partecipazione. Critichiamo insieme anche l’Amministrazione, ma facciamolo partecipando ai percorsi, agli incontri, agli eventi e soprattutto condividendo le iniziative perché l'invito a boicottarle va solo a scapito della nostra area e dei nostri interessi"