Permuta della discordia. Amministrazione attacca minoranza: logica intimidatoria
A Riccione continua a tenere banco la discussione politica sulla permuta tra l’immobile di viale Martinelli e una porzione di piazzetta del Faro. Dopo l'attacco da parte delle civiche di centrodestra (vedi notizia) arriva la risposta dell’amministrazione comunale che "respinge con decisione le ricostruzioni e le insinuazioni riportate a mezzo stampa" "che rischiano di alimentare confusione su un’operazione che, al contrario, è stata condotta nel pieno rispetto delle regole" si legge.
Il comune precisa che "tutte le attività amministrative connesse alla permuta immobiliare sono state svolte correttamente, nel rispetto delle norme vigenti e degli atti di indirizzo assunti dagli organi competenti. Non vi è alcuna forzatura procedurale né alcun atto sottratto al controllo degli uffici e degli organi di garanzia". "L’operazione - aggiunge - risponde a un concreto e documentato interesse pubblico, coerente con gli obiettivi di razionalizzazione del patrimonio comunale e di miglior utilizzo delle risorse dell’ente, in particolare per la riqualificazione della piazzetta del Faro, nell’ambito del rinnovamento generale di viale Ceccarini. Si tratta di una scelta amministrativa legittima, valutata nell’interesse della collettività e non certo di un atto discrezionale privo di fondamento".
Per quanto riguarda i contestati valori oggetto della permuta, l'amministrazione spiega che "non sono frutto di valutazioni arbitrarie o “politiche”, ma sono stati determinati sulla base di perizie redatte da professionisti indipendenti, secondo criteri tecnici oggettivi e verificabili che hanno portato peraltro a un consistente conguaglio a favore del Comune (540.000 euro, oltre Iva), destinato ai lavori sulla piazzetta del Faro. Mettere in discussione tali valutazioni senza elementi nuovi e concreti significa delegittimare il lavoro di tecnici qualificati e degli uffici comunali".
Il Comune punta poi il dito su quella parte di opposizione che ritiene "di poter condizionare l’azione amministrativa attraverso annunci reiterati di esposti o minacce di ricorsi. Il controllo di legalità è un diritto e un dovere nelle sedi competenti; l’uso strumentale di tali strumenti come forma di pressione politica non giova né al confronto democratico né all’interesse della città".
"L’amministrazione comunale di Riccione - conclude la nota - non accetta e non accetterà che il legittimo confronto politico venga sostituito da una logica intimidatoria, nella quale ogni scelta (in questo caso una permuta immobiliare valutata da tecnici qualificati) viene messa sotto accusa non per il suo merito, ma per il solo fatto di essere una scelta. Per questo, continuerà a operare con serietà, trasparenza e senso di responsabilità, senza farsi intimidire, nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni, assumendosi fino in fondo la responsabilità delle proprie scelte".












