Interrogata, la Bulli difende su tutta la linea il suo operato


Interrogatorio di garanzia oggi davanti ai giudice delle indagini preliminari per Maria Luisa Bulli, la titolare della casa di cura per anziani di Mondaino La Collina, chiusa nei giorni scorsi dai Nas dei Carabinieri per le terribili condizioni in cui, secondo le accuse, vivevano gli anziani ospiti (vedi notizia).
La accuse – che hanno portato in manette anche un suo stretto collaboratore – sono abbandono di incapaci, maltrattamenti, abuso di mezzi di correzione, esercizio abusivo della professione, falsità ideologica, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, truffa e insolvenza fraudolenta.
La Bulli, che è rinchiusa nel carcere femminile di Forlì, ha difeso il proprio operato su tutta la linea, affermando di aver sempre cercato di operare per il meglio. Ha ribattuto punto su punto alle accuse degli inquirenti, ad esempio sulla presunta malnutrizione degli anziani ospiti: la donna avrebbe fornito le fatture spese per l’acquisto del cibo.
Le indagini proseguono. A smentire le sue dichiarazioni, ci sono le accuse di diversi testimoni, tra cui un medico di base di 67 anni, che aveva lavorato per un mese a La Collina. “Mai vista una cosa simile, quello che accadeva lì dentro non era umano” aveva dichiarato agli inquirenti, denunciando per primo la situazione.