Economia in affanno. Il 2025 chiude con tanti segnali di difficoltà crescente
Diffusi segnali di difficoltà ma anche alcuni elementi prospettici positivi. E’ in estrema sintesi ciò che si evince dall’Osservatorio di fine anno della Camera di Commercio della Romagna sulla provincia di Rimini. Le imprese sul territorio restano sostanzialmente stabili, anche se si nota un leggero calo delle cooperative, delle imprese agricole e di quelle della pesca. Queste ultime hanno visto una contrazione del 10% della vendita. Non va meglio l’industria manifatturiera, dove negativi produzione e ordini, mentre resta, al momento, in crescita il fatturato. Tra i settori più in difficoltà abbigliamento e macchinari, tra quelli in buona salute alimentari e legno e mobili. In edilizia, a fronte di un numero stabile di aziende, si è avuto, soprattutto nel terzo trimestre, un netto calo del volume d’affari. In calo anche il commercio al dettaglio. In crisi, sull’export, quasi tutti i comparti economici. Sul fronte della forza lavoro si è osservato un lieve aumento del tasso di occupazione e una flessione delle ore autorizzate di Cassa integrazione, in particolare a causa del sensibile decremento della CIG straordinaria. Si mantengono stabili i prestiti, mentre crescono i depositi bancari. Rimini si conferma una delle realtà dove l'inflazione corre di più. Le previsioni indicano vedono per l’intero anno un valore aggiunto complessivo, in crescita dello 0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale e nazionale, che è allo 0,5%












