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Rimini, piano flessibile

I rincari energetici pesano per 10 milioni sul bilancio del comune

In foto: l'ingresso del comune su piazza Cavour
l'ingresso del comune  su piazza Cavour
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 7 ott 2022 14:07 ~ ultimo agg. 15:05
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I nuovi limiti temporali per il riscaldamento a gas naturale, con Rimini che potrà “accendere” dal 22 ottobre e fino al 7 aprile (vedi notizia), sono in linea col piano di interventi previsto dall’amministrazione. Lo spiega l’assessora all’ambiente Anna Montini ricordando (come fatto ieri in consiglio anche dal sindaco Sadegholvaad) che i rincari energetici si traducono in un aggravio di 10 milioni sul bilancio del comune. “Da settimane i vari uffici insieme all’Energy manager, ai dirigenti e ai tecnici dei vari settori – ricorda l’assessora – stanno lavorando per mettere a punto le linee di intervento da integrare al piano presentato dal Governo, che di fatto comprende azioni già anticipate dal Comune, orientati proprio ad una flessibilità nell’accensione o spegnimento degli impianti, sia di riscaldamento sia di illuminazione, sulla base delle reali condizioni ed esigenze climatiche e ambientali. Proprio per questo motivo confidiamo di poter rinviare l’accensione degli impianti di riscaldamento oltre il 22 ottobre e comunque al di sotto delle 13 ore giornaliere concesse, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno e senza ovviamente incidere sulla qualità della vita degli uffici”. Come previsto anche dal decreto ministeriale, sono escluse dal programma di contenimento energetico gli asili nido e le scuole di infanzia, a completa garanzia del benessere dei più piccoli. “Abbiamo già introdotto una serie di misure – prosegue Montini – Innanzitutto abbiamo anticipatamente sospeso il sistema di rinfrescamento degli uffici, spegnendo già dal 31 agosto l’aria condizionata. Abbiamo inoltre adottato qualche correttivo, che può apparire minimo ma capace di incidere, riducendo ad esempio la temperatura dell’acqua che scorre nei rubinetti degli uffici delle sedi comunali. Un accorgimento che vogliamo introdurre anche nelle palestre scolastiche, fissando a 55 gradi il tetto massimo per l’acqua calda. Sempre restando agli uffici, abbiamo intenzione di inviare a breve un vademecum ai dipendenti, con suggerimenti sulle buone pratiche da adottare sulla scorta delle linee guida dell’agenzia nazionale Enea (come per l’utilizzo nell’ottica del risparmio di pc, stampanti, sistemi di illuminazione, che incidono per oltre il 16% sui consumi energetici), quei piccoli gesti del quotidiano che possono contribuire a ridurre gli sprechi, tanto in ufficio quanto a casa”.

Oltre all’immediato, l’assessora ricorda anche gli interventi di più ampio respiro come “la sostituzione negli edifici comunali, anche storici, degli impianti di riscaldamento vetusti con nuovi impianti a pompa di calore ad alta efficienza energetica”. Ma anche l’investimento sul fotovoltaico e le comunità energetiche pubbliche e i nuovi edifici a consumi energetici quasi zero (come le nuove scuole). “Sul fronte degli investimenti – conclude –, ci attendiamo importanti risparmi dagli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica per il territorio del Comune di Rimini: un project financing che garantirà un risparmio energetico di oltre 8,6 milioni di kWh annui, ovvero il 62% rispetto al consumo annuale“.