Ricostruzione post alluvione. Il commissario Curcio a confronto con i sindaci


Il punto su quello che è stato fatto e quello che resta da fare nel post alluvione, sui soldi stanziati e su come rimodulare le risorse ancora non utilizzate: restano ancora 50-60 milioni di euro. Il commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio ha incontrato gli amministratori locali e i tecnici dei 27 comuni della provincia, ascoltato richieste e valutato interventi urgenti come quello atteso per la strada comunale Senatellese: 350 metri nel Comune di Casteldelci mai riaperta dopo l’alluvione. Altro capitolo le novità messe in campo dal decreto legge che in queste ore sta facendo gli ultimi passaggi per diventare legge. Le risorse messe in campo, circa 1 miliardo, varranno da 12 anni a partire dal 2027.
Nel dettaglio il commissario ha spiegato come il lavoro di questi ultimi mesi abbia comportato lo studio e l’analisi della normativa pregressa emanata al fine di una sua semplificazione e maggiore efficacia nel rispondere alle esigenze delle comunità colpite. Ha poi illustrato le prossime tappe del percorso della ricostruzione post alluvione: assegnazione delle risorse rimanenti per interventi urgenti, al netto delle rimodulazioni: parliamo di circa 50-60 milioni di euro (“residui” della gestione precedente), cui vanno sommate 100 milioni di euro sul 2024. monitoraggio puntuale dello stato d’attuazione dei lavori già finanziati, anche ai fini delle eventuali richieste di rimodulazione e semplificazione delle procedure di rimborso per i privati, a partire da chi ha avuto danni per importi più bassi.
PNRR: è un meccanismo a rendicontazione, pertanto si tratta di risorse recuperabili soltanto a consuntivo. Il commissario si sta adoperando con la Commissione UE per rendere la misura attuabile, anche in considerazione degli eventi alluvionali dello scorso autunno che hanno “riscritto” la realtà delle cose. Avvio del percorso tecnico per la messa in sicurezza del territorio in senso stretto, a seguito del miliardo di euro annunciati dal Governo per gli interventi di mitigazione del rischio, da ripartire fra le tre Regioni colpite dalle alluvioni, previsti con la programmazione pluriennale a partire dal 2027 e per i quali sarà fondamentale l’analisi dei rischi idraulico e idrogeologico. Tutela massima della legalità nelle procedure di appalto per i lavori di mitigazione del rischio nei territori, responsabilità in capo alle Prefetture, per la quale il prefetto ha da subito garantito massima attenzione collaborazione.
Al termine dell’illustrazione, numerose le domande da parte degli amministratori locali e dei tecnici, cui il commissario ha risposto, quanto più possibile puntualmente, rinnovando il proprio impegno e la propria disponibilità a proseguire il lavoro insieme in uno spirito di massima fiducia e collaborazione.