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Nel 2022 già 16 femminicidi

Il questore Lavezzaro: "Nonostante gli sforzi, ancora troppe donne uccise"

In foto: Da sinistra il questore Lavezzaro e il Procuratore capo Melotti (foto Migliorini)
Da sinistra il questore Lavezzaro e il Procuratore capo Melotti (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
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sab 23 apr 2022 19:48 ~ ultimo agg. 24 apr 12:36
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“Nonostante gli sforzi enormi, sia da parte delle forze dell’ordine, del dipartimento della Pubblica sicurezza e dell’autorità giudiziaria, nonostante l’introduzione del codice rosso, purtroppo vengono uccise ancora troppe donne”, afferma il neo questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro. Con quello di venerdì a Rimini (vedi notizia), sono 16 da inizio anno i femminicidi commessi in tutta Italia. Una piaga, quella della violenza contro le donne, che non accenna a placarsi.

“Probabilmente dobbiamo ancora affinare certi meccanismi – dice con franchezza il questore di Rimini – perché non è accettabile che a fronte del grandissimo investimento in termini di risorse e uomini, il risultato sia ancora così deludente. Come intervenire per evitare certe tragedie? Innanzitutto partire dalle scuole, perché questo è un problema che ha delle radici culturali che dobbiamo scardinare. Dobbiamo insegnare ai ragazzi il saper accettare un no, devono comprendere quando è il momento di fermarsi, il limite da non oltrepassare. Poi – prosegue Lavezzaro – è fondamentale lavorare sul maltrattante, perché così posso sperare di fare la differenza e avrò molte meno vittime da difendere. Se invece lavoro sola sulla vittima, che resta comunque la nostra priorità, devo sempre solo sperare di arrivare in tempo. E non sempre è possibile”. 

A tal proposito Lavezzaro, quando era questore a Novara aveva messo a punto un apposito protocollo denominato ‘Zeus’, che obbligava il maltrattante a seguire un percorso psicologico che insegnava, ad esempio, a gestire la rabbia. “Credo che la fine di una relazione provochi un dolore che tocca l’irrazionale e spesso porta a comportamenti estremi. Ecco perché chi si macchia di reati così gravi dovrebbe essere non solo punito ma anche aiutato a comprendere i suoi sbagli”.