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arrestato 62enne

Sospetta un tradimento che in realtà non c'è: moglie uccisa con 7 coltellate

In foto: la polizia di Stato sul luogo dell'omicidio (foto Migliorini)
la polizia di Stato sul luogo dell'omicidio (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 23 apr 2022 17:00 ~ ultimo agg. 24 apr 15:53
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Sospettava da tempo che la moglie lo tradisse, che avesse una relazione furtiva con un altro uomo, il fratello del genero. Così, venerdì sera, al culmine dell’ennesima lite scaturita per motivi di gelosia, ha afferrato un coltello a serramanico e ha sferrato sette fendenti contro la moglie, alcuni diretti alla gola. Poi, tutto sporco di sangue, ha raggiunto la questura di Rimini per costituirsi. Prima, però, ha chiamato la figlia per confessare il delitto: “Ho ucciso la mamma”, sarebbero state le sue uniche parole prima di riattaccare.

Raffaele Fogliamanzillo, 62 anni, di origine campana, è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e ora si trova nel carcere riminese dei Casetti in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per lunedì. La vittima, Angela Avitabile, aveva già denunciato il marito lo scorso 28 febbraio. A seguito di una discussione animata con l’uomo, che l’accusava di tradimento, la donna si era sentita male ed stata portata in pronto soccorso per accertamenti. Il mattino seguente si era recata dai carabinieri per sporgere querela. Minaccia, questo il reato denunciato, che aveva fatto scattare d’ufficio l’apertura di un fascicolo per maltrattamenti in famiglia. Prima ancora invece, il 30 settembre del 2021, all’interno della loro abitazione in via Portogallo (zona Celle), il 62enne l’aveva afferrata per la gola. Un gesto violento riconducibile sempre alla morbosa gelosia dell’uomo. La moglie in quell’occasione aveva preferito non denunciare l’accaduto e durante l’ultimo colloquio con le forze dell’ordine, avvenuto il 6 aprile, aveva rifiutato il trasferimento in una struttura protetta non ritenendolo necessario.

Una gelosia, quella che affligge Fogliamanzillo, immotivata anche a detta degli stessi familiari, dettata – questa è la tesi degli investigatori – dalle instabili condizioni psichiche dell’uomo, in cura da anni all’Ufficio di Igiene Mentale per una sindrome ansioso depressiva in soggetto bipolare. Venerdì sera il 62enne si sarebbe convinto di aver visto la moglie con un altro uomo, il fratello del genero. La successiva discussione è degenerata nel brutale accoltellamento, avvenuto nell’appartamento della figlia, situato sullo stesso pianerottolo di quello dei coniugi. In casa in quel momento ci sarebbero stati anche i due nipotini, che dormendo in camera da letto non si sarebbero per fortuna accorti di nulla.

Ad arrivare in via Portogallo per primi sono stati i carabinieri. Il 62enne, invece, si è costituito poco dopo in questura e a quel punto l’indagine è passata nella mani della polizia di Stato e della Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto Mattia Falso. L’omicida reo confesso, assistito dall’avvocato Viviana Pellegrini, che oggi pomeriggio gli ha fatto visita in carcere, avrebbe chiesto al suo legale: “Angela non è morta, vero?”. Purtroppo, invece, Angela non c’è più.