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Santi: costerà altri 320mila euro

Ripartenza metromare. Riccione contro nuova sperimentazione

In foto: il Metromare
il Metromare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 29 giu 2020 15:25
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Dopo il si del comune di Rimini che chiedeva con la ripartenza del metromare di rivedere la linea 11 (vedi notizia) da Riccione arriva un secco no per voce dell’assessore Luigi Santi. “Ancora soldi per il Metromare per limitare al massimo la linea 11? Noi ci siamo espressi contro una sperimentazione che non rappresenta nulla, partita in maniera tardiva, con mezzi vecchi, non ecologici e con solo il 60% dei posti occupabili“. Per le corse dell’11 verrebbe a mancare l’alta frequenza tipica dei mesi estivi. Il metromare è un fallimento annunciato sostiene Santi: “nel primo periodo di sperimentazione il 46% di chi lo ha preso l’ha fatto per una corsa singola. Significa forse che se prendi il Metromare una volta poi non lo riprendi più?“.

Santi questa mattina ha partecipato insieme ad altri amministratori locali alla riunione di Amr, Agenzia mobilità romagnola dove si è messo in votazione sia la ripartenza del Metromare che i costi che dovranno essere divisi e sostenuti dagli Enti. Riccione ha votato contro la ripartenza, voto contrario anche del Comune di Bellaria.

Il trasporto di costa costerà altri 320 mila euro – spiega Santi – soldi che serviranno a far ripartire in maniera sperimentale in servizio dal 15 di luglio al 15 settembre. Ma cosa si sperimenta visto che si utilizzano ancora i vecchi autobus arrivati da Bologna e da Ravenna, che non sono ecosostenibili, ma a metano? Non siamo d’accordo neanche sul modo di coprire i costi cioè diminuendo la capacità della linea 11 che non avrà più il servizio estivo e le corse rimarranno ogni 18 minuti. Impensabile secondo noi perché l’11 serve una zona che il Metromare non serve e di conseguenza con poche corse si creeranno sicuramente situazioni di assembramento molto problematiche dal punto di vista della sicurezza

Sul fonte spesa – prosegue l’assessore – ai 150 mila euro derivanti dai risparmi sulla linea 11, si aggiungono 50 mila come stanziamento dalla Regione, 45 mila arrivano da Start e 75 mila euro verranno divisi tra Provincia di Rimini, dove tutti i cittadini da quelli della costa all’entroterra dovranno contribuire, Comune di Rimini e Comune di Riccione. Ma Riccione dice no perché sono costi inaccettabili che peseranno sui cittadini finalizzati poi ad un’altra sperimentazione forzata di due mesi francamente inutile. In questi mesi abbiamo chiesto una serie di dati precisi alla gestione Metromare, sui biglietti e sui ricavi, ma non abbiamo ancora avuto risposta. Teniamo conto che ad oggi il trasporto di costa avrà un riempimento solo al 60% quindi inferiore a quello ad esempio dei treni regionali delle ferrovie dello Stato. Il tutto si traduce in un servizio scarso e comunque inferiore alle previsioni almeno in fatto di persone trasportate. Siamo certi che a settembre ci ritroveremo con costi aggiuntivi. Sperimentare senza dati precisi e con vecchi autobus, (quelli nuovi sono costati oltre 10 milioni di euro e non sono ancora arrivati) a chi serve?