Declassamento festival Santarcangelo e non solo. Regione: faremo la nostra parte


“I teatri sono un presidio di libertà e di cultura per le cittadine e per i cittadini, luoghi che andrebbero sostenuti e rafforzati. I festival e gli spettacoli da vivo in cui crescono innovazione, creatività e ricerca sono stati capaci nel corso del tempo di costruire e rafforzare il proprio ruolo sulla scena contemporanea e di valorizzare i territori che li ospitano. Un attento esame dei punteggi induce a constatare un’immotivata volontà penalizzante nei confronti di molte realtà di spettacolo dell'Emilia-Romagna che chiediamo sia rivista”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni, dopo i decreti contenenti le valutazioni ministeriali su teatro e festival che hanno ridotto i punteggi relativi a numerose esperienze di arti performative in Italia.
A farne le spese anche il festival di Santarcangelo, la manifestazione che con le sue 55 edizioni è la più longeva in Italia, a cui è stato dimezzato il punteggio di qualità artistica che contribuisce a determinare le risorse nazionali. “L'insieme di questi risultati porta a pensare- concludono de Pascale e Allegni- che non sia del tutto casuale questo trattamento riservato all’Emilia-Romagna. A tal fine sarebbe utile capire cosa sia successo da un anno all'altro e quale nuova visione artistico-culturale o quale ragione politica abbiano prevalso nella revisione degli orientamenti di una Commissione ormai ridotta a una maggioranza esigua e di dubbia legittimità. In ogni caso, alla luce di questi punteggi, è possibile che ci saranno richieste di riesame e ricorsi che potrebbero modificare questi esiti. E anche nel settore danza si riscontrano un declassamento e molte riduzioni di punteggio per realtà emiliano-romagnole. La Regione, a fronte di riduzioni nelle assegnazioni dei fondi ministeriali, farà comunque la propria parte, in tutte le sedi opportune, a sostegno delle realtà culturali ingiustamente colpite e delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo coinvolti”.
Il festilval di Santarcangelo non è il solo ad essere stato penalizzato. Nel settore teatrale, già segnato dal clamoroso declassamento del Teatro della Toscana e dalle dimissioni di tre Commissari indicati dalla Conferenza unificata, si registrano sensibili abbassamenti di punteggi di alcune tra le più importanti realtà: per esempio Ater Fondazione ha un punteggio inferiore di 5,3 sul 2024, Emilia Romagna Teatro Fondazione (Ert) si è vista ridurre la valutazione di 4 punti rispetto all’anno scorso, così come Teatro Due Parma (-4), il Centro di Produzione Ravenna Teatro -6,5 e la Fondazione delle Arti Solares -8. Inoltre, tra i Festival di Teatro, sono stati declassati MicroMacro e Quinta Parete, così come ErosAnteros, che ha avuto una riduzione di punteggio di -7,9. Tra i Festival multidisciplinari desta sconcerto il dimezzamento del punteggio di un festival come quello di Santarcangelo, tra i più noti a livello internazionale (-14,3), ma non può passare inosservata neanche la drastica riduzione dei festival organizzati da Amigdala (-8,7) e Masque (-6), e ancora di più l'esclusione di quello del Teatro Sociale di Gualtieri che pure da 10 anni era riconosciuto dal Mic.