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Il sindaco risponde al Pd

Test sierologici. Tosi: non a rivalse astiose, Riccione si è mossa per prima

In foto: Il sindaco Renata Tosi
Il sindaco Renata Tosi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 19 apr 2020 18:36 ~ ultimo agg. 18:36
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Io dico no alle rivalse astiose che arrivano da chi si sente relegato in seconda posizione. Noi a Riccione ci siamo mossi per primi nel dialogare con la Regione sulla possibilità di screening di massa con test sierologici“. Sono le parole del sindaco Renata Tosi in risposta all’attacco arrivato oggi dal Pd di Riccione (vedi notizia). “Se per qualcuno è stato uno smacco – prosegue il sindaco –, beh è un problema suo. Ribadisco, come amministrazione riccionese ci siamo mossi dopo un costante contatto con la Regione. Io ho contatto personalmente il sottosegretario alla giunta Regionale, Davide Baruffi diversi giorni prima dalla mia presa di posizione pubblica e solo dopo la delibera di Giunta Regionale. Nelle mie comunicazioni ho sempre premesso di aver preso contatto e atteso un’apertura da via Aldo Moro, arrivata puntualmente.”

Nel frattempo, spiega la Tosi, “ho contatto tutte le strutture private del territorio della città di Riccione, a cui ho inviato per informarle la delibera regionale affinché si accreditino per poter avere l’autorizzazione a eseguire i test con modalità – che ribadisco e sottolineo con forza – saranno dettate dalla Regione. Ho deciso che i dipendenti pubblici debbano essere tra le categorie da sottoporre ai test sierologici perché una macchina amministrativa che funziona è garanzia per i cittadini. Ho detto che la Fase 2 che tutti attendiamo, lavoratori e cittadini insieme, deve essere preceduta e poi affiancata dai test sierologici. E ho sentito – ed apprezzato – dire al sindaco del capoluogo della provincia di Rimini che la base della Fase 2 sono proprio questi test. Quindi? Il problema è che Riccione, e il suo sindaco, si sono mossi per primi? Credo che la questione sia molto semplice – conclude –, ci sono quelli che stanno nella “paura” (paura di essere scavalcati, di perdere potere, di arrivare secondi) e quelli che stanno nella voglia di dare risposte alla propria comunità. Comunità che ha voglia di lavorare, vivere e essere rassicurata nei confronti del contagio. Io ho scelto da che parte stare”.