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Tavolo provinciale su fase due

Gnassi: fase due non sarà semplice. Lavoro scaglionato e gestione flussi

In foto: Il sindaco Gnassi
Il sindaco Gnassi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 19 apr 2020 17:10 ~ ultimo agg. 20 apr 14:04
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La fase due sarà tutt’altro che semplice. Lo ha detto il sindaco di Rimini Andrea Gnassi durante il tavolo per il lavoro provinciale che si è riunito in mattinata per confrontarsi sulle prime linee guida per l’attuazione proprio della ‘fase 2’ emerse sabato sera dalla cabina di regia Governo – Regioni (vedi notizia). Presenti al tavolo il presidente della provincia Santi, il prefetto Camporota, il direttore di Ausl Romagna Tonini, i sindaci Parma e Tosi per i rispettivi distretti e i rappresentanti dei sindacati e delle diverse associazioni di categoria.

Gnassi ha ricordato che non ci potranno essere fughe in avanti da parte delle Regioni e che ogni decisione sarà presa sul piano nazionale anche alla luce delle prescrizioni della autorità sanitarie e delle modalità organizzative del lavoro. “Chi e quando si ripartirà – ha detto – non dipenderà dalla volontà o dalle decisioni dei sindaci, ma sarà determinato dalle modalità che saranno individuate e messe in campo e che dovranno essere validate dalle autorità sanitarie. L’emergenza non è passata e il possibile ritorno del contagio aprirebbe scenari ancora più difficili da reggere. Lo sforzo che come comunità abbiamo fatto non deve essere vanificato.” Il sindaco di Rimini ha poi spiegato che la riapertura sarà graduale e secondo fasi precise “lasciando autonomia alle Regioni per contemplare singole specificità, sempre però coordinate ed omogenee a livello nazionale“. Inoltre verranno rimodulati i tempi di apertura dei servizi, ci saranno diverse modalità di trasporto pubblico locale, saranno scaglionati gli orari di lavoro e ci sarà una nuova gestione dei flussi di persone. Gnassi ha poi ricordato come nel documento sottoposto dalla Regione al Governo si apra alla possibilità di partire prima del 4 maggio, per alcuni cantieri edili pubblici, in particolare quelli all’aperto e che possano garantire opportune misure di distanziamento, inoltre ci sarebbero le condizioni per far ripartire anche le filiere produttive maggiormente esposte alla concorrenza internazionale.

Non poteva mancare il tema del turismo con tutta la filiera: dal ricettivo ai pubblici esercizi e all’intrattenimento. “Il turismo è colpito a morte” ha detto Gnassi -. Su questo fronte c’è l’impegno dei ministri Boccia e Franceschini a predisporre un piano straordinario, perché è chiaro che chi, come le imprese del turismo, non riuscirà a ripartire da subito, dovrà essere sostenuto con un intervento straordinario, garantendo liquidità nell’immediato”.

Spazio poi alle riflessioni su un argomento molto dibattuto, quello dei test sierologici. “Si sta agendo – ha spiegato il sindaco di Rimini – affinché ci sia un’omogeneità, con la possibilità che possano essere effettuati anche da istituti privati solo con l’autorizzazione delle regioni. Da questo punto di vista l’ordinanza della Regione di giovedì scorso ha introdotto una disciplina particolare per i territori sottoposti alle misure più restrittive, Rimini, Piacenza e Medicina, estendendo la possibilità di sottoporre a test non solo le categorie più esposte, ma in generale fasce più ampie di popolazione. Questo apre scenari complessi e sarà necessario capire e condividere come procedere”.

Già nei primi giorni della prossima settimana sarà convocato un nuovo tavolo provinciale per raccogliere proposte e contributi da sottoporre al tavolo regionale per il lavoro prima della prossima cabina di regia nazionale. “C’è una consapevolezza diffusa – ha concluso Gnassi –, sia tra le categorie datoriali sia tra i rappresentanti del mondo del lavoro, che o se ne esce tutti o non ne esce nessuno. Può apparire scontato, ma è questo che può fare la differenza per trovare efficaci strategie comuni. In altre regioni vediamo dinamiche di contrapposizione che finora in Emilia Romagna non si sono viste, abbiamo capito l’importanza di non agire in ordine sparso”.