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Il dibattito sui giovani

Giovani in fuga. Pecci (Lega): mancano progetti di sviluppo

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 4 dic 2018 14:39 ~ ultimo agg. 15:12
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Sulle statistiche dei giovani che cercano opportunità all’estero (vedi notizia) interviene il capogruppo della Lega Nord Marzio Pecci che presenta una lettura politica della situazione, additando a chi governa e ha governato la città l’incapacità di creare progetti di sviluppo capaci di attrarre i giovani.


L’intervento di Marzio Pecci:

Rimini è la città dei primati … purtroppo sempre in negativo! Questa volta siamo davanti a Bologna, non per merito, ma per demerito dato che Rimini, in regione, ha il maggior numero di giovani che abbandonano la città perché decidono di emigrare.

Secondo la statistica pubblicata sulla stampa economica nazionale è “impossibile dire se questo sia correlato ad un fenomeno di disagio dovuto a mancanza di opportunità in patria o, invece, ad un sintomo di vivacità culturale che spinge i nostri connazionali a confrontarsi con sfide personali oltre confine”, ma noi riteniamo che in gran parte ciò dipenda dalla economia locale che, per quanto riguarda il turismo, ha una durata stagionale, che genera precarietà e non risponde alle esigenze dei giovani che sono alla ricerca di una occupazione stabile.

Purtroppo dai banchi della Lega, in consiglio comunale, abbiamo potuto accertare che l’amministrazione comunale è incapace di formulare progetti di sviluppo per attrarre, sul territorio, capitali necessari alla ripresa ed alla crescita economica della città.

Abbiamo apprezzato l’investimento per il recupero del patrimonio storico culturale, che, a mio avviso, ci deve fare diventare “porta di ingresso del turismo culturale in Italia”, ma se a questo non seguirà una politica di vendita del “prodotto” ai buyer del turismo mondiale “l’investimento non produrrà reddito” e diventerà, per i riminesi, solo un costo insostenibile.

Altro problema è costituito dall’aeroporto che, anche se è vero che la proprietà è privata, è sempre un bene dello Stato in concessione e per questo l’Amministrazione comunale ha il diritto di intervenire per favorire lo sviluppo della infrastruttura e farlo diventare il volano dell’economia riminese.

Insomma due esempi per dire che abbiamo le potenzialità per far crescere l’economia locale e favorire, in tal modo, l’occupazione giovanile ed impedire la fuga verso l’estero in cui la nostra città ha il primato.

Il problema non può e non deve essere sottovalutato, dato che il costo sociale che ha la formazione di un giovane laureato, è di circa € 250.000,00 ed il nostro Paese e, soprattutto, la nostra città, proprio in questo periodo, non possono permettersi siffatte generosità.

La maggioranza che governa la città ha grandi responsabilità nello squilibrio del bilancio dell’import/export delle intelligenze e la scelta del futuro Presidente dell’Uni.Rimini, dopo le dimissioni del dott. Cagnoli, non può non tenere conto dei problemi citati.

Lasciamo, comunque, al Sole24ore le considerazioni sul fenomeno dell’import /export delle intelligenze, mentre noi dobbiamo occuparci delle condizioni di vita della nostra città che, nelle graduatorie, ci vede sempre tra gli ultimi.

Sicurezza, qualità ambientale  e occupazione sono i settori dove paghiamo l’incapacità della Giunta alla quale spetta il dovere di invertire la rotta perché le risorse per il cambiamento ci sono, basta saperle sfruttare.

Settanta anni di amministrazioni di sinistra hanno creato una staticità politica che ha paralizzato tutto il settore pubblico, dal comune alla provincia e rallentato la spinta propulsiva dei privati che devono tornare ad investire in questa città perché offre enormi potenzialità.