"Vetrine in Movimento", progetto nato a Riccione, diventa materia d'esame


"Vetrine in Movimento", progetto nato a Riccione, diventa materia d'esame. Rinominato "Prosceni Urbani", è di fatto l'idea nata dalla scenografa, regista e direttrice artistica Roberta Pontrandolfo che, dopo essersi trasferita a Riccione nel 2019 e aver ideato e proposto vari format per la città, dopo anni di resistenze istituzionali, ha trovato riconoscimento all'Accademia delle Belle Arti di Rimini, integrando il percorso didattico appunto come materia d'esame.
"Perché l'Arte - dice Roberta - non arreda ma forma, informa, progetta e crea nuovo dando rinnovata linfa vitale al mondo che ci circonda attraverso lo sguardo e le mani quindi la creatività dei nostri ragazzi." "Questa idea non è nuova - prosegue -. La prima volta che vidi una vetrina in movimento fu a Roma nel 1986 presso la Rinascente. Ero una bambina ma ne rimasi colpita e all'epoca non c'era sicuramente la crisi di oggi con migliaia di negozi chiusi in tutta Italia e quindi Vetrine spente. Sicuramente l'idea l'ho rivisitata e rimessa in vita attraverso la mia capacità creativa e innovativa, trasmessa ai ragazzi dell'Accademia che, con grande entusiasmo e slancio, la stanno già sperimentando attraverso il loro ingegno."
"Un'adozione accademica - racconta ancora Pontrandolfo - che rilancia l'idea con una nuova dignità, per coinvolgere le giovani menti e restituire nuova vita al tessuto urbano". A crederci è stata Caterina Gentile, docente e coordinatrice del corso di Fashion Design: "Mi ha colpito subito - dice -. i nostri studenti ora stanno lavorando a nuove visioni urbane partendo da testi come: "Le città invisibili" di Italo Calvino: la creatività può rianimare spazi spenti e risvegliare anche le coscienze".