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Turista violentata in stato di incoscienza, chiesto il processo per due indagati

In foto: l’aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
l’aula Gip-Gup del tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Dom 13 Lug 2025 18:07 ~ ultimo agg. 18:29
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Lo scorso luglio furono scarcerati dal gip di Rimini, Raffaella Ceccarelli, perché non c’erano elementi degni della necessaria gravità indiziaria. A un anno di distanza da quella decisione, la Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio dei due indagati per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una turista svizzera 30enne in vacanza a Cattolica, e il prossimo 19 novembre, nell'aula L del tribunale di Rimini, si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 15 luglio del 2024 i due indagati, entrambi lavoratori stagionali, un pizzaiolo egiziano di 59 anni (difeso dall'avvocato Alessandro Coppa del Foro di Rimini) e un cameriere di Frosinone di 49 (assistito dall'avvocato Carlo Risi del Foro di Cassino), avevano soccorso la donna che vagava in stato confusionale in strada dopo aver assunto psicofarmaci e alcol. In attesa dell’arrivo del 118, i due l’avrebbero condotta nella camera d'albergo dove alloggiava l’egiziano, l’avrebbero spogliata e messa sotto la doccia “per cercare di farla riprendere".

L’accusa, invece, ha sempre sostenuto che in quel frangente la turista – che non ricorda nulla di quei momenti – fosse stata palpeggiata e costretta a subire atti sessuali mentre era in stato di incoscienza. A conferma di ciò ci sarebbe il Dna dei due indagati rinvenuto nei tamponi vaginali prelevati all’epoca dalla vittima. Vittima che nel frattempo si è costituita parte civile. Sarà il gup di Rimini, Vinicio Cantarini, a stabilire se i due lavoratori stagionali dovranno affrontare un processo. 

 

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