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Discussione in Consiglio

Tamponi a scuola. Erbetta: protocolli inadeguati. Morolli: troppi genitori che rifiutano

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 4 Dic 2020 14:11 ~ ultimo agg. 28 Mag 05:58
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A seguito del caso della scuola elementare Flavia Casadei di Viserba (vedi notizia), dove c’era stato un ritardo nella comunicazione dell’esito dei tamponi rapidi ma anche nella comunicazione ai genitori sulla riapertura, il consigliere di Rinascita Civica Mario Erbetta ha presentato in Consiglio Comunale un’interrogazione sui protocolli per i tamponi e la gestione dei contagi nelle scuole riminesi. Nella stessa scuola, ha ricordato Erbetta, è poi risultato un caso positivo tra gli alunni.

Erbetta sintetizza così la questione: “La domanda é chi ha sbagliato: Dirigente scolastico, Ausl Romagna, Comune di Rimini? Perché si torna in classe prima di conoscere i referti dei tamponi? Perché i tamponi di massa scolastici non hanno una corsia privilegiata di refertazione? Infine che provvedimenti metterà in campo il Comune per riaprire le superiori in sicurezza? Se non cambiamo strategia rincorreremo sempre il Virus e rischieremo una inevitabile nuova chiusura. Bisogna cambiare protocolli”.

Sul caso dello studente positivo, l’assessore Mattia Morolli ha specificato che era negativo al tampone effettuato a scuola: il contagio è poi avvenuto in ambito familiare. Sulle responsabilità, quella dell’Amministrazione era stata di firmare l’ordinanza di chiusura a seguito dell’analisi Ausl. Dopo la positività di un membro del personale ATA, era stata disposta la chiusura nella quale poi effettuare sanificazione e tamponi rapidi. Non essendoci però nessun dipendente in quarantena, ricorda Morolli, “potevano rientrare su indicazione della dirigente scolastica”. Alla domanda su quali provvedimenti si sarebbero presi sulla dirigente, l’assessore risponde che “il Comune non può prendere provvedimenti su una dipendente dello Stato”.

Gli esiti dei tamponi rapidi sono arrivati in ritardo sul previsto, e qui Morolli apre un inciso: i ritardi avvengono “anche perché qualche genitore si rifiuta di portare i figli a fare i tamponi. Abbiamo troppi genitori che si rifiutano, per qualche idea stramba, di portarli”. Su protocolli e trasporti, ha ricordato Morolli, il confronto con gli altri soggetti coinvolti è costante.

Una risposta che non ha convinto Erbetta: il Comune avrebbe dovuto almeno inviare una segnalazione a chi di dovere su quanto avvenuto alla Casadei. Ribadendo il giudizio sui protocolli: “Non si può pensare di non dare una prevalenza ai tamponi scolastici, e non si può pensare di far ritornare gli studenti a scuola prima dei risultati dei tamponi. AI tavoli il Comune deve parlare chiaro con l’Ausl“.

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