Sul fotografo di guerra Capa la mostra retrospettiva a Villa Mussolini


E’ dedicata a Robert Capa, il primo e più famoso fotografo di guerra, la mostra retrospettiva che inaugura domenica 26 novembre 2023 negli spazi espositivi di Villa Mussolini a Riccione. Fondatore, nel 1947, dell’agenzia Magnum Photos, con Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour e William Vandiver Capa ha fermato in scatti diventati iconici i maggiori conflitti del Novecento, di cui è stato testimone oculare, dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina, che avvenne calpestando una mina antiuomo.
“Se la tendenza della guerra – osserva Richard Whelan, biografo e studioso di Capa – è quella di disumanizzare, la strategia di Capa fu quella di ri-personalizzare la guerra registrando singoli gesti ed espressioni del viso”. Come scrisse il suo amico John Steinbeck, Capa “sapeva di non poter fotografare la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino, mostrando l’orrore di un intero popolo attraverso un bambino”.
Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere raccontano la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà della guerra. Gli scatti, divenuti iconici – basti pensare alla foto forse più famosa del miliziano ucciso nella guerra civile spagnola o alle uniche fotografie (professionali) dello sbarco in Normandia delle truppe americane, il 6 giugno 1944 – ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del XX secolo. I suoi scatti sono tanto più attuali oggi, in relazione con i più recenti e drammatici avvenimenti internazionali.
Un’ampia sezione è dedicata alle foto scattate in Italia nel 1943/44, a seguito degli alleati, dallo sbarco in Sicilia fino a Napoli e Cassino. In mostra sono presentate inoltre alcune foto dei suoi viaggi in Cina nel 1938, nella Germania postbellica, in Unione Sovietica, in particolare in Ucraina, e in Israele.
Ma la mostra ci presenta anche l’altra faccia di Robert Capa, con una sezione dedicata ai suoi amici, nella quale emerge la sua vitalità, la sua capacità di trasmettere e condividere un senso di euforia interiore. Molti suoi amici erano scrittori e cineasti americani come Hemingway e John Huston, ma non mancavano artisti come Picasso e comunque la famiglia allargata dei fotografi Magnum.
La sua fama esplose durante la guerra civile spagnola, grazie alla famosa foto “ Il miliziano colpito a morte”, di cui ancora oggi si discute l’autenticita’. Come la storica compagna Gerda Taro, mori’ facendo il suo lavoro.
La mostra resterà aperta fino al 1 aprile