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una riflessione

Siamo ricchi o siamo poveri?

In foto: il denaro in questione
il denaro in questione
di Carlo Alberto Pari   
Tempo di lettura 3 min
Dom 8 Giu 2025 07:31 ~ ultimo agg. 7 Giu 15:40
Tempo di lettura 3 min

L’EDITORIALE DELLA DOMENICA

di Carlo Alberto Pari 

La ricchezza degli italiani, rapportandola alle altre Nazioni europee e non solo, risulta certamente tra le maggiori, a differenza di ciò che è stato realizzato nella finanza pubblica, ergo, il debito del Paese, dove siamo purtroppo tra i peggiori.

Di certo, le “formiche” risparmiatrici di un tempo sono quasi sparite, inoltre, qualcuno sostiene che la nostra ricchezza privata tranquillizza anche il debito, sicuramente aiuta, almeno in teoria, ma un conto sono i soldi dei privati, un conto i debiti dello Stato. Complessivamente, semplificando, il patrimonio delle famiglie supera gli 11.000 miliardi di euro, circa la metà in immobili, dei quali una buona parte corrisponde alle case utilizzate come abitazioni. Negli ultimi anni, la ricchezza complessiva è aumentata, ma se teniamo conto dell’inflazione il dato reale viene significativamente ridimensionato. In sostanza, appare difficile sostenere che si continua alacremente a risparmiare, l’inflazione, i salari troppo bassi, la scarsa crescita, sono tra i colpevoli, ma forse, anche l’approccio alla vita è avulso dal passato. Di fatto, appare arduo mantenere il valore reale dei patrimoni, anche in considerazione che poco meno di un quarto della ricchezza finanziaria giace sui conti e depositi, con remunerazioni non di rado estremamente basse o peggio, quasi azzerate, soprattutto, ma non solo, negli ultimi anni di pesante inflazione, penalizzando particolarmente coloro che hanno solo un conto e non un deposito titoli, per ovvie ragioni. In questo contesto, sono anni che scrivo che auspicabilmente, qualcuno dovrebbe intervenire e proporre delle riparametrazioni obbligatorie minime ai tassi della BCE, visto che la nostra Costituzione prevede chiaramente la tutela del risparmio.

Ritornando alla ricchezza finanziaria italiana, si attestata su una cifra totale non lontana dal doppio del debito pubblico, ma come già detto “il debito è di tutti, la ricchezza di alcuni”. In estrema sintesi, il 10% delle famiglie italiane detiene oltre il 50% della ricchezza finanziaria, tra questi, un numero estremamente esiguo, di poco superiore ai 450.000, si potrebbe considerare “ricco”, perché possessore di un patrimonio finanziario di almeno 1.000.000 di dollari.

Concludendo e cercando di rispondere alla domanda posta nel titolo, salvo il benessere derivante dal possesso delle case in proprietà ove abitare, possedute da oltre il 70% della popolazione, la ricchezza finanziaria è estremamente concentrata in mano a pochi, i poveri sono in preoccupante aumento, in tanti lottano per cercare di mantenere il livello raggiunto, fortemente minacciato dall’eccessivo debito pubblico, (che incide pesantemente sulle loro vite), dai salari troppo bassi, dal parziale blocco della perequazione sulle pensioni, dalla denatalità. 

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