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su una sessantina

Riccione Paese. 46 commercianti chiedono le dimissioni del Comitato

In foto: Riccione Paese in una sera d'estate
Riccione Paese in una sera d'estate
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 13 Ago 2025 15:46 ~ ultimo agg. 16:47
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Di mezzo non c’è solo l’ipotesi pedonalizzazione di corso F.lli Cervi, ma anche la mancata condivisione e la poca trasparenza. Sono 46 i commercianti, su circa una sessantina di attività complessive, che hanno firmato la petizione per chiedere le dimissioni del comitato Riccione Paese presieduto da Lina Danese. Un documento inviato al comitato, ma anche girato alla sindaca Angelini, all’assessore alle attività produttive Andruccioli e alla segretaria comunale. In 4 punti i firmatari spiegano le motivazioni della loro richiesta: il comitato non rappresenta più la maggior parte dei commercianti, ha partecipato ad incontri istituzionali senza condividere i soggetti interessati, non ha mostrato una programmazione pubblica e trasparente delle attività svolte, ha smesso di operare in modo inclusivo. Bordate pesanti da cui nascono la richiesta di dimissioni e quella di avviare un processo aperto a tutti i commercianti per arrivare ad una rielezione. I 46 operatori lamentano il progressivo scollamento tra direttivo e base associativa. L’incrinatura del rapporto sarebbe diventata una vera e propria frattura dopo l’incontro di fine luglio in cui l’amministrazione comunale ha illustrato il piano di riqualificazione dell'area, che prevede la trasformazione dello spazio pubblico, norme e indirizzi per la qualità delle facciate e delle vetrine, installazioni artistiche, potenziamento dei collegamenti ciclabili e pedonali. A quell’incontro avevano partecipato la presidente del Comitato e una delegazione di commercianti che, spiegano i firmatari, non era assolutamente rappresentativa. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La resa dei conti potrebbe esserci il 22 agosto, quando è prevista una riunione tra comitato e attività del quartiere, sempre che Lina Danese e il direttivo non rispondano prima.

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