Scuola, battibecco nel governo: Bossi vs. Gelmini
“Anche se capisco che bisogna risparmiare, un solo insegnante rovina i bambini”. E poi, “con più insegnanti è probabile che almeno uno sia bravo”. E’ il ministro Umberto Bossi quello che interviene sulla scuola, da un comizio torinese, criticando proprio la miniriforma appena varata dalla sua collega Mariastella Gelmini. Collega non leghista, avvocato nella vita pre – ministeriale, cosa no dio poco conto per il senatur, se aggiunge alle perlessità, in forma di slogan, a quanto fatto dalla Gelmini: “Per capire che cosa serve alla scuola devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l’odore della polvere”.
Le esternazioni del leader lumbard non piacciono proprio al ministro della Scuola, che replica in toni piccati a Bossi: “Sono stupefatta della confusione mentale di Bossi, che a metà agosto ha detto che tre maestri erano troppi e ne bastava uno perché serviva un riferimento unico. Il 7 settembre dice esattamente l’opposto. Si metta d’accordo con sè stesso prima di parlare di scuola. Per fortuna il governo, con le misure previste da Tremonti e da me attuate, grazie al voto del parlamento ha già deciso”. Come dire: eravamo tutti d’accordo, quindi di cosa parla Bossi!?
La Gelmini difende quindi la sua riforma, attuata per decreto pochi giorni fa, ma che ancora, evidentemente, non è stata digerita, né dalla scuola, né fuori dal governo, né dentro. Lei dice che “con questo governo finisce un’epoca. La scuola non sarà più un ammortizzatore sociale, se lo mettano bene in testa tutti, sindacati compresi. Perché il contribuente deve pagare il triplo dei soldi se al posto di tre maestri ne basta uno e al posto di quattro bidelli e personale amministrativo ne bastano tre?”. E sul tema del risparmio riattacca con l’esempio dei costi: “Il 97 per cento del bilancio del ministero serve a pagare gli stipendi. A chi giova continuare su questa strada? L’opera irresponsabile di alcuni sindacati e di molti governi compiacenti ha ribaltato la missione della scuola, che è fatta per gli studenti, e non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame”.
Non bastano come motivazioni per risparmiare le critiche. Dai sindacati, Guglielmo Epifani, leader della Cgil, dice che “le famiglie sono molto preoccupate e la protesta si allargherà. Prevedo un autunno molto caldo”. Dentro al Governo ieri Bossi la rintuzza, arrivando a dire che “la scuola la prossima volta, magari, la chiederà la Lega”. E dall’opposizione, è Veltroni che contesta la mini riforma della Gelmini, proprio sulla scuola primaria, “la migliore che abbiamo, che funziona bene e che rappresenta un’eccellenza nel mondo”. Se per la Gelmini Bossi è in confusione, di Veltroni dice che “Non credo che abbia un curriculum scolastico per cui possa darmi lezioni”.












