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Rinnovo contratto collettivo

Sanità, sindacati divisi sul rinnovo. 172 € in più o in meno?

In foto: Archivio (Pixabay)
Archivio (Pixabay)
di Redazione   
Tempo di lettura 7 min
Mer 29 Ott 2025 16:22 ~ ultimo agg. 16:39
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"Un contratto che mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e li impoverisce con una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita". Questo il netto giudizio della Funzione Pubblica CGIL e della Uil sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale 2022-2024. Ma se le due sigle sindacali hanno quindi deciso di non firmare, la Cisl ha una posizione diversa: "il contratto prevede aumenti medi mensili di 172 euro - spiega - e il pagamento degli arretrati già nelle buste paga di novembre. Una risposta concreta per migliaia di lavoratori che garantiscono con competenza e dedizione la tenuta del Servizio Sanitario Romagnolo". 12.500 i dipendenti dell'AUSL Romagna interessati. A firmare il rinnovo, oltre alla Cisl, anche Fials, Nrsind e Nursing Up

La nota stampa della CGIL FP Rimini

È stato firmato un contratto che mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e, per la prima volta, li impoverisce. Siamo in presenza di un contratto al ribasso che porta ad una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita. Questo è il giudizio della Funzione Pubblica CGIL, commentando il rinnovo del Ccnl sanità 2022-2024.
Un taglio del 10% all’aumento di stipendio dei professionisti della sanità, rispetto all’inflazione reale. Mentre il costo della vita, infatti, è balzato al +16%, i salari aumentano appena del 5,7%. È la prima volta che un contratto fa perdere potere d’acquisto alle lavoratrici e ai lavoratori ed è un peggioramento per noi inaccettabile. Un arretramento anche in termini normativi: mentre il Governo mantiene il tetto sul salario accessorio e sulle assunzioni, il contratto peggiora i carichi di lavoro dando mano libera alle aziende sulla pronta disponibilità, blocca di fatto differenziali economici e incarichi per mancanza di risorse, non risolve problemi come quello della mensa e della retribuzione spettante nei giorni di ferie.
Il ruolo del sindacato è quello di battersi affinché si ottengano condizioni di lavoro migliorative per le lavoratrici e i lavoratori ed una retribuzione adeguata al costo della vita. Quello che è stato firmato è un peggioramento annunciato delle condizioni di lavoro oltre che delle retribuzioni di chi ogni giorno si dedica con professionalità alla cura e all’assistenza delle cittadine e dei cittadini.
Alcuni esempi: L’aumento dell’indennità infermieristica è di circa 7€ lordi, un’offesa alla Professione! Inoltre per sopperire alla carenza del personale hanno aumentato il numero di pronte disponibilità peggiorando le condizioni di lavoro e obbligando (di fatto) a lavorare di più. A questo si aggiunge la mancanza di risorse sufficienti per riconoscere nuovi differenziali economici (ex passaggi di fascia). Si parla di perdite – rispetto al costo della vita – che superano in ogni caso i 120 euro mensili, per non parlare degli arretrati che, non essendo stati riparametrati all’inflazione reale, portano a differenze che superano anche i 4.000 euro. Si tratta di effetti negativi che in provincia di Rimini impattano sulle retribuzioni di circa 4.000 dipendenti AUSL Romagna.
Si tratta di stime elaborate da FP CGIL in base alle tabelle retributive del Ccnl 2022/24 firmato solo da Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up, applicando gli incrementi contrattuali solo su stipendi tabellari, non su progressioni economiche acquisite né su incarico base. Sul sito Internet di FP CGIL Rimini è possibile verificare per ciascun inquadramento la perdita calcolata rispetto al costo della vita, a causa della firma di un contratto che a ragione ci siamo rifiutati di sottoscrivere.

La nota stampa FP CISL Romagna

E’ stato definitivamente sottoscritto il Contratto Collettivo Nazionale del comparto Sanità Pubblica per il triennio 2022–2024, un traguardo importante che interessa oltre 12.500 dipendenti dell’AUSL della Romagna.

Il contratto prevede aumenti medi mensili di 172 euro e il pagamento degli arretrati già nelle buste paga di novembre. Una risposta concreta per migliaia di lavoratori che  garantiscono con competenza e dedizione la tenuta del Servizio Sanitario Romagnolo.

Tra le novità di rilievo, l’introduzione della tutela legale per il personale vittima di aggressioni sul luogo di lavoro: una misura richiesta da tempo da noi e ora finalmente inserita tra le norme contrattuali, a tutela della sicurezza e della dignità di chi opera nei servizi sanitari, spesso in condizioni di crescente tensione, come dimostra il trend di aggressioni nel 2024 in Ausl Romagna.

«Un risultato importante che riconosce concretamente il valore delle professionisti del servizio sanitario. Dopo anni difficili, si restituisce dignità e sicurezza a chi ogni giorno sostiene il Servizio Sanitario Nazionale», dichiara Mario Giovanni Cozza, Segretario Generale della CISL FP Romagna. Abbiamo l’obiettivo di superare definitivamente la stagione dei ritardi: la firma sull’attuale contratto ci permette di avviare la trattativa sul contratto 2025-2027 in tempi brevi, dando continuità contrattuale mai garantita prima. È tempo di dare stabilità anche ai diritti.», conclude Cozza.

Il contratto introduce inoltre nuovi criteri per la valorizzazione delle carriere, dei percorsi professionali, formativi e delle indennità, migliorando le condizioni normative complessive delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

Con la firma definitiva del CCNL, si rafforza l’azione della contrattazione territoriale: sarà ora fondamentale che l’AUSL Romagna applichi puntualmente le nuove previsioni e si apra da subito un confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie per tradurre il contratto in risultati tangibili per i dipendenti.

«Il rinnovo del contratto della Sanità pubblica – dichiara Francesco Marinelli Segretario Generale Cisl Romagna -  è un segnale concreto di attenzione verso il lavoro pubblico e il ruolo centrale che svolge nelle nostre comunità, soprattutto in un settore così delicato come la salute.  Ora più che mai è necessario continuare ad investire nella formazione, nella sicurezza sul lavoro e nel benessere organizzativo, per garantire servizi di qualità e condizioni dignitose a chi ogni giorno opera al servizio della comunità.  
Come CISL – conclude Marinelli -  siamo già a lavoro per ottenere, in legge di bilancio e attraverso altri strumenti normativi, il massimo delle risorse disponibili e misure strutturali di giustizia fiscale, oltre che la detassazione dei premi di risultato e degli incrementi derivanti dai rinnovi contrattuali”. 

La nota stampa UILFPL Rimini

Uilfpl non ha sottoscritto il nuovo CCNL della sanità pubblica.
Come Uilfpl di Rimini sosteniamo a pieno la posizione assunta dalla segreteria nazionale e ne condividiamo le ragioni di merito.

Una perdita secca di quasi 172 euro al mese rispetto al costo della vita.
 L’inflazione è salita negli ultimi anni del 16% mentre l’aumento contrattuale sarà di appena il 5,7%.
Si tratta di un rinnovo contrattuale che fa perdere potere d’acquisto invece di aumentarlo. 
Avremo aumenti tra i 32 e 58 euro lordi e all’appello mancheranno pure gli arretrati per le annualità 2022 e 2023. Cifre che, con eleganza, definiamo “inadatte”. Cifre che spiegano molto più di mille parole le ragioni di un abbandono di queste professioni.
Uno schiaffo per noi inaccettabile per le migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità che ogni giorno Ci curano.  
Restano ferme dal punto normativo le limitazioni alle assunzioni, fermi i salari di ingresso, le indennità e i buoni pasto. Del tutto “incerta” la tutela per lavoratrici e lavoratori over 60. Il tutto in un contesto di carichi di lavoro in continuo aumento.

La Uilfpl ha detto giustamente NO. 
Pronti anche a livello locale a dare gambe ad importanti iniziative a tutela di migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità.

 

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