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Rosati (PdL) e Pallaoro (PD) chiedono di riorientare la statua del Papa

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Lun 5 Mar 2012 13:13 ~ ultimo agg. 15 Mag 13:19
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In un comunicato congiunto motivano questa richiesta e richiamano la positiva mobilitazione dei riccionesi per raccogliere i fondi che serviranno a ricostruire la statua del papa dopo l’atto vandalico del 31 dicembre scorso.

Di seguito il comunicato di Pallaoro e Rosati:
“Uno dei primati del pontificato di Giovanni Paolo II fu proprio il suo andare incontro al mondo e ai giovani, diventando il Papa che ha fatto più viaggi nella storia della Chiesa. Questa sua apertura ad abbracciare il mondo, a nostro avviso, andrebbe valorizzato anche nel posizionamento della nostra statua, rivolgendo il suo abbraccio verso il centro della vita cittadina, cioè verso il mare.
La postura stessa della statua è genialmente studiata per dare l’impressione di un uomo proteso in avanti e con le braccia aperte, come di chi desidera abbracciare un amico che non vede da tempo. Per questo è riduttivo lasciare quell’abbraccio rivolto verso le siepi del Parco delle Magnolie, sebbene idealmente rivolto verso Roma. Avrebbe molto più valore, per noi riccionesi e per i nostri ospiti, avere la possibilità di incrociare con lo sguardo quell’uomo che proteso in avanti desidera abbracciarci. Con l’attuale orientamento della statua non è possibile in quanto dalle strade di passaggio si vede solo la schiena della stauta, per questo riteniamo più corretto ruotarla verso le zone di passaggio.
C’è chi dice che la posizione attuale (rivolto verso Roma) sia uno stimolo a fermarci, a mettere giù la macchina e andare verso di lui, ma per ognuno di noi, preso dai suoi affanni quotidiani, non è facile avere una intuizione del genere se non c’è qualcosa che ci aiuta a fermarci. Proprio in tal senso, avere la possibilità di incrociare quello sguardo, di vedere quelle braccia aperte, potrebbe avere su ciascuno di noi l’effetto di interrompere, anche solo per un attimo, quell’affanno e quel rincorrere i propri impegni, lasciando aperta la possibilità di fermare i nostri pensieri e per un istante lasciarci commuovere da quell’uomo che a tutto il mondo ha chiesto di non avere paura e di aprire “le porte a Cristo”.
Allo stesso modo, quello sguardo sarebbe una bellissima opportunità anche per i turisti, che oltre a fare esperienza della nostra leggendaria accoglienza e ospitalità, potrebbero riconoscere in quella statua un modello ancora più alto e profondo di accoglienza, cioè di chi ha dato la propria vita per abbracciare e accogliere il mondo intero”.

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