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Ripresa ma senza occupazione. La CGIL rilancia il patto per il lavoro

In foto: Fusini e Urbinati della CGIL
Fusini e Urbinati della CGIL
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura 3 min
Mer 30 Set 2015 14:26 ~ ultimo agg. 19 Mag 00:44
Tempo di lettura 3 min

Alcuni segnali di ripresa ci sono, come quelli registrati dagli industriali, ma per la CGIL di Rimini è una ripresa senza occupazione, che magari rende meno precario chi il lavoro lo ha già ma non crea nuovi posti. Nel primo semestre gli avviamenti al lavoro hanno registrato un -3,6%, dovuto soprattutto al -6,6% di servizi e turismo.

Rimini è l’unica provincia in Emilia Romagna dove i dati sulla cassa integrazione nel 2015 sono superiori al 2014: 5,3 milioni di ore rispetto ai 4,9 del 2014 con un più 8,9% rispetto a un -30% regionale e un -36% nazionale. La cassa in deroga è calata del 40% ma il dato non è direttamente comparabile perché gli accordi quest’anno coprono un periodo minore (e tra l’altro nel 2016 la cassa in deroga non ci sarà più). La cassa ordinaria è cresciuta del 19,6%, quella straordinaria – la più consistente con 3,9 milioni di ore – è aumentata del 33%, un milione di ore in più.

Per affrontare al meglio questa fase ancora difficile, sottolinea la CGIL, occorre una maggiore coesione territoriale: i GAL nati per intercettare i finanziamenti europei mettendo insieme i comuni sono un esempio positivo. Ma soprattutto serve un impegno concreto per tradurre a livello locale il patto per il lavoro sottoscritto tra Regione, province, sindacati e associazioni imprenditoriali. L’incontro convocato ieri dal presidente della Provincia Gnassi su questi temi è visto come un primo passo positivo. Ora la CGIL avvierà una serie di assemblee tra lavoratori e pensionati per informare sui contenuti del Piano e ricevere un mandato per i prossimi confronti.

Negli anni della crisi in provincia di Rimini si sono persi 11mila posti di lavoro. Con nuovi investimenti sul territorio se ne potrebbero recuperare, stima la CGIL, cinquemila. L’obiettivo è arrivare a livelli occupazionali pre-crisi anche se, spiega il segretario Urbinati, sarà un’occupazione diversa, più legata a interventi di riqualificazione urbana e nuove energie sostenibili.

Sulla Naspi, la nuova modalità della disoccupazione, al momento il patronato CGIL registra circa 200 domande in più rispetto all’anno scorso: il motivo principale sono i nuovi requisiti che allargano la platea degli aventi diritto.

Considerazioni a margine sull’aeroporto. Quanto alla situazione dei dipendenti, si auspicano delle migliori relazioni sindacali ma intanto si registrano passi avanti verso la stabilizzazione del personale. Sull’andamento, anche la CGIL invita ad evitare paragoni impropri tra il numero di passeggeri del 2015 e quelli del 2014. Si tratta di una gestione completamente nuova che ha dovuto fare i conti anche con la rivoluzione dello scenario russo e che sta lavorando proprio per recuperare i margini su questo mercato.

Sulla privatizzazione della fiera, il segretario Graziano Urbinati non nasconde le perplessità: “Prima di svendere i gioielli di famiglia bisogna pensarci bene”.

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