Rimini, 13°in Italia per valore occupazionale culturale
La provincia di Rimini consolida anche nel 2025 la propria posizione tra le realtà italiane in cui il Sistema produttivo culturale e creativo ha una maggiore incidenza sull’economia locale. Lo certifica la 13ª edizione del rapporto “Io sono cultura 2025” di Fondazione Symbola, che fotografa la forza economica e occupazionale delle filiere culturali e creative nei territori italiani. Rimini rientra stabilmente nella top 20 nazionale per incidenza del valore aggiunto culturale e per occupazione nel settore, con una quota del 2,9% del valore aggiunto Core Cultura, in crescita rispetto allo scorso anno quando il dato era del 2,7% sul totale provinciale, che la colloca tra le province più attive del Paese. Si piazza poi al 13esimo posto per occupazione nei settori propriamente culturali e creativi, unica provincia dell'Emilia Romagna nella top ten oltre a Bologna. L’offerta culturale riminese, cresciuta e diversificata negli ultimi anni, genera infatti un pubblico che a sua volta aumenta la propria domanda, riducendo la necessità di uscire dai confini territoriali per soddisfare i propri bisogni culturali. Questo trend trova riscontro anche negli indicatori sulla qualità della vita della classifica 2025 di Italia Oggi, pubblicata pochi giorni fa, che colloca Rimini tra le prime 15 province italiane per benessere complessivo. Un segnale coerente con la crescita della partecipazione agli spettacoli e alle attività culturali sul territorio, dove la cultura è sempre più parte della vita quotidiana dei cittadini. Rimini guadagna infatti 21 posizioni raggiungendo il 12° posto nella classifica generale. In particolare, nella dimensione "Turismo, intrattenimento e cultura" la provincia riminese si posiziona al terzo posto nazionale, dietro solo a Bolzano e Trieste. “Il Rapporto della fondazione Symbola – commenta l’assessore alla cultura Michele Lari - conferma con la forza dei numeri ciò che Rimini sta costruendo da anni: una filiera culturale che non è più solo offerta per chi arriva, ma produzione stabile e riconosciuta a livello nazionale. Per la prima volta vediamo chiaramente come crescita della produzione e crescita della domanda si alimentino a vicenda: più progetti, più luoghi e più qualità generano nuovi pubblici, e questi nuovi pubblici chiedono ancora più cultura, qui, a Rimini. È esattamente la traiettoria del nostro Piano strategico della cultura: mettere a sistema patrimoni, creatività contemporanea e imprese, rafforzando l’accesso, la partecipazione e l’apertura internazionale”.












