Intitolato alla prof. Montevecchi il Fondo antico della Biblioteca diocesana
"L’essere per gli altri era la sua caratteristica fondamentale. Per lei significava modificarsi continuamente, imparare incessantemente e, soprattutto, seguire la sua stella polare: la fede. Una fede semplice, non tradizionalista, fondata sul principio che non si può essere veramente fedeli senza essere per gli altri. Le persone vanno ascoltate, comprese, interpretate e accompagnate, in un rapporto che non è soltanto faticoso, ma che richiede anche un costante cambiamento di mentalità”. Sono le parole commosse di Piergiorgio Grassi in occasione dell’intitolazione alla moglie, Cinzia Montevecchi, del Fondo antico della Biblioteca diocesana Biancheri, raccontato nell'ultimo numero del Settimanale Il Ponte. Colma fino all’inverosimile nei giorni scorsi l’aula magna dell’Istituto superiore di Scienze religiose “Alberto Marvelli” delle Diocesi di Rimini e di San Marino, all'evento introdotto da don Guido Benzi. Per nessun motivo al mondo sarebbero mancati familiari, amici, ex colleghi ed ex studenti. Cinzia Montevecchi, oltre che Prefetto della biblioteca diocesana, è stata un’educatrice molto nota e apprezzata in città. “Una persona appassionata di cultura”, ha sottolineato il vescovo Nicolò Anselmi. “Un’insegnante che ha preso sul serio la questione della povertà educativa e che ha finalizzato la sua operatività alla fede, al suo amore per la Chiesa".
In Biblioteca e Archivio Cinzia arrivò nel 2011 come volontaria, chiamata dall’allora Prefetto don Aldo Amati. “Si occupò di varie cose, ma lavorò principalmente alla sistemazione dell’inventario del Fondo antico. È la raccolta dei libri più antichi, le Cinquecentine, una serie piuttosto ricca di volumi a stampa del Cinquecento: testi di Petrarca, classici latini come Cicerone e Plutarco, opere a carattere teologico come i testi di san Girolamo e san Tommaso”, spiega Federica Giovannini, da quattordici anni bibliotecaria e archivista della Biblioteca diocesana, di cui don Benzi è Prefetto e la professoressa Paola Magnani direttrice.
Il Fondo conta circa 8.500 volumi, mentre la biblioteca nel complesso supera i 70mila. L’arrivo di Cinzia Montevecchi tra quegli scaffali ha fatto la differenza. “Ha creato l’inventario: fino ad allora non esisteva. Un lavoro scientifico a cui ha dedicato anni e che oggi ci permette di sapere che cosa e quanto c’è nel Fondo”.
Dopo il servizio come volontaria, nel 2016 è stata nominata prefetto della Biblioteca da monsignor Francesco Lambiasi, ruolo che ha ricoperto fino alla morte nel 2024. L’evento è stato impreziosito dalla lectio Custodia et Traditio: memoria di ieri e sfide del domani del prefetto della Biblioteca Vaticana, don Mauro Mantovani, e dalla presentazione del volume a cura di Federica Giovannini, Tra archivi e biblioteca (ilPonte Edizioni)
L'articolo completo su Il Ponte firmato da Filomena Armentano












