Psicologa e assistente sociale a processo: ispezione corporale arbitraria a due bimbi


Avrebbero fatto spogliare a scuola due fratellini, cercando segni di maltrattamenti. Per questo una psicologa e un’assistente sociale sono a processo a Rimini con l’accusa di perquisizione e ispezione personale arbitrarie. Non avrebbero avuto infatti alcuna autorizzazione. Lo riportano i quotidiani locali. All’epoca dei fatti, nel 2015, i piccoli avevano 8 e 10 anni. Il padre dei due fratellini è invece a giudizio per calunnia: il suo obiettivo sarebbe stato quello di vendicarsi dell’ex moglie e del nuovo compagno. L’uomo infatti denunciò l’ex moglie, sostenendo che lei e il nuovo fidanzato picchiavano i figli. Una mattina la psicologa e l’assistente sociale si presentarono nella scuola e, nonostante il rifiuto e l’opposizione del preside, decisero di agire direttamente, portando i piccoli in un’aula e spogliandoli, cercando segni di percosse, senza trovarli. I bambini confermarono la versione del padre, ma poi, quando la madre venne a sapere l’accaduto, denunciò le operatrici. I bimbi poi dissero che era stato il padre a costringerli a mentire. Le due donne, dipendenti dell’Ausl, sono difese dall’avvocato Ventaloro. Prossima udienza il 23 marzo.