Per l’Arpa l’elettromagnetismo é sotto controllo. Ma Rimini ‘latita’


L’ultima in ordine di tempo è la protesta di via Fucini. Ma anche l’antenna di via Coriano, nel settembre scorso, aveva dato grattacapi non da poco agli amministratori, ed ancor prima il comitato di via Teano aveva lottato con tutte le sue forze contro quella di via Aspromonte.
Se i casi eclatanti non bastassero, a riprova della forte sensibilità collettiva verso il campo elettromagnetico c’è sempre il numero di esposti o di richieste di intervento inoltrati: in assoluto i più numerosi. Ma è poi così vero che l’antenna è nemica della salute? Più che il palo in sè per sè, andrebbe infatti tenuto d’occhio il valore elettrico. Cosa che non tutti sanno. Come ci spiega Cesarino Romani, ass. provinciale Ambiente.
I risultati del monitoraggio che la Provincia ha affidato ad Arpa per poter definire lo stato dell’inquinamento elettromagnetico sono dunque soddisfacenti: la misurazione, avviata nel 2001 ed aggiornata ogni anno, ha permesso di conoscere il livello d’esposizione a campi elettromagnetici della popolazione residente in prossimità di Stazioni Radio Base, tramite curve di isolivello a varie quote.
Grande esclusa del protocollo d’intesa provinciale, cui hanno aderito 16 comuni, è la stessa Rimini, che è monitorata da un protocollo tutto suo: ma per il 2005 ci sono buone probabilità di una sua adesione, e quindi di una fotografia più puntuale e completa del nostro territorio, che conta ad oggi approssimativamente 500 pali di telefonia per circa 1.600 antenne, comprese le radio televisioni.