Operaio ucciso a Urbino: slitta la convalida dell’arresto


Hasani, che oggi ha avuto un colloquio con il suo legale,
ammette di essere stato colpito al volto da un pugno sferratogli
da Valletta, ma sostiene di essersi limitato a strattonarlo per
poi uscire dal locale.
Nega decisamente che possa essere stato
lui ad usare la bottiglia spezzata per ferirlo a morte. Il
sostituto procuratore Simonetta Catani ha chiesto al gip, che
domani andrà a interrogare in carcere l’albanese, la
trasformazione del fermo in custodia cautelare in carcere.
Nell’ambito dell’inchiesta risulta indagato anche un
secondo albanese, Anton Staka, ma la sua posizione sembra essere
del tutto marginale. In giornata intanto si é svolto l’ esame
autoptico sul corpo di Valletta, per accertare le cause del
decesso, avvenuto a distanza di cinque ore dal ferimento. In un
primo referto medico, il pronto soccorso dell’ospedale di
Urbino aveva giudicato la ferita guaribile in dieci giorni.
Qualche ora più tardi però il giovane è morto.