Ombre sui CAU. Fimmg non firma il rinnovo dell’accordo


Un passo indietro sui CAU, Centri di Assistenza e Urgenza nati in Emilia Romagna un anno e mezzo fa. Anche la Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), che aveva firmato il precedente accordo in scadenza a fine mese, ha deciso di non sottoscrivere il rinnovo. Al momento la Regione ha deciso per una proroga di tre mesi, ma senza nuove aperture. Questo tempo servirà a mettere a punto un nuovo accordo con un diverso assetto. Soddisfatto lo Snami, sindacato autonomo che da subito aveva criticato i Cau. “Avevamo ragione sulle tante criticità al di là dei toni trionfalistici delle Asl” – commenta il presidente Pietro Pesaresi secondo cui “il vero problema sarà scrivere il nuovo Accordo Integrativo Regionale e applicare il nuovo Accordo Collettivo Nazionale, e su questo – aggiunge – siamo pronti a dare un contributo costruttivo (per evitare ulteriori danni).” “Alcuni punti fondamentali dell’intesa non sono stati rispettati” – dice la segretaria riminese della Fimmg Giulia Grossi spiegando come l’apertura dei Cau, strutture gestite dalla medicina del territorio, nei pressi di ospedali e pronto soccorso oppure in ex punti di primo intervento abbia ingenerato confusione nei pazienti. Difficile anche capire se la presenza dei Centri abbia effettivamente sgravato i Pronto Soccorso di codici bianchi e verdi. La soluzione potrebbe essere quella di spostare i Cau nelle vicinanze degli ambulatori dei medici di medicina generale. L’assessore regionale ha comunque parlato di un patto con i medici e messo sul piatto l’impegno ad una revisione per verificare i risultati dei Cau nei diversi territori. Il futuro dovrebbero essere però le Aft, aggregazioni funzionali territoriali, una sorta di evoluzione degli attuali nuclei di cure primarie