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si restringono i diritti

NASpi e turismo stagionale. CGIL offre assistenza ma chiede una riforma

In foto: l'ufficio accoglienza della Cgil
l'ufficio accoglienza della Cgil
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 19 Ago 2025 11:33 ~ ultimo agg. 12:10
Tempo di lettura 3 min

NASpI e turismo stagionale: la CGIL ha avviato la campagna d’informazione e prenotazioni per le domande di disoccupazione per gli stagionali, ma con le nuove regole in vigore da gennaio 2025 si sono penalizzati i lavoratori della filiera del turismo.

A partire da gennaio 2025, le lavoratrici e i lavoratori che si dimettono da un impiego e che nei successivi 12 mesi trovano una nuova occupazione dovranno maturare almeno 13 settimane di contribuzione presso il nuovo datore di lavoro per poter accedere alla NASpI in caso di licenziamento. Questa modifica - volta a contrastare gli abusi nell'accesso alla prestazione - introduce una significativa limitazione per chi, dopo aver legittimamente cambiato lavoro, si ritrova disoccupato prima di aver maturato il periodo minimo di contribuzione.

FILCAMS unitamente a CGIL e patronato INCA, ha approntato una serie di misure per agevolare l’invio corretto della domanda di NASpI. Chi già in passato ha utilizzato i servizi del Patronato per la NASpI, ha ricevuto un messaggio da CGIL Rimini con un link che consente di scegliere in autonomia il proprio appuntamento, allo stesso modo telefonando allo 0541-779901 è attivo un sistema che consente all’utenza consolidata di scegliere quando presentare domanda di NASpI.

Per tutte le altre persone occupate nel turismo, che intendano usare i servizi CGIL, è possibile prenotare contattando o recandosi alla sede CGIL più vicina, oppure consultare il sito internet www.cgilrimini.it , dove è visibile e attiva una sezione speciale dedicata alla prenotazione degli appuntamenti NASpI. Chi presenta la domanda di NASpI con il Patronato INCA CGIL ha diritto anche a tutta l’assistenza necessaria per la gestione di eventuali contenziosi con INPS.

Una norma che però, sottolinea la Cgil, "rischia di determinare un effetto penalizzante su chi decide di cambiare occupazione o si trova costretto a farlo. In un contesto economico e occupazionale già complesso, la misura potrebbe contribuire a "ingessare" ulteriormente il mercato del lavoro del turismo stagionale, scoraggiando la mobilità, penalizzando chi cerca di migliorare la propria condizione lavorativa e limitando le persone disponibili ad occuparsi nella stagione".

La Cgil sollecita una riforma della Naspi per avvantaggiare chi lavora nel turismo stagionale. "Quello che appare stridente è che tra le numerose questioni irrisolte che distorcono il mercato del lavoro stagionale nel turismo (demografia, retribuzioni, politiche attive, politiche passive) il Governo ha scelto di restringere ancor di più i diritti proprio per gli stagionali. Quello che serve, al contrario, è la riforma la Naspi, ampliando per i lavoratori stagionali la durata del trattamento ed introducendo adeguate politiche attive, utili al sistema turistico nel suo complesso".

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