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Molte gite disdette a causa della guerra. L’agenzia viaggi leader è riminese

di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Ven 21 Mar 2003 19:39 ~ ultimo agg. 10 Mag 02:48
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E questo prima ancora della nota diffusa oggi dal ministero dell’Istruzione agli uffici scolastici regionali che invita a sospendere i viaggi all’estero. Quella nota è una mazzata per le agenzie di viaggio, soprattutto per le società specializzate nei viaggi di istruzione, che proprio da metà marzo fino ai primi di maggio costruiscono la maggior parte del fatturato annuo.
Le disdette sono cominciate ad arrivare alla Gta Malatesta Viaggi di Rimini, considerata leader nel settore, un giro d’affari annuo di 20 milioni di euro, di cui il 50 per cento proveniente dalle gite scolastiche. Attiva da 22 anni, 38 dipendenti, controlla il 25 per cento del mercato delle gite scolastiche, facendo viaggiare
in Italia e all’estero fino a 4mila gruppi l’anno.
“Il dirigente ministeriale che ha scritto quella circolare fantozziana è un incosciente – ha detto il direttore generale della società, Franco Rossi -. Noi siamo abituati a far viaggiare i nostri clienti, non a fargli pagare penali”. Perché, ha subito messo in chiaro Rossi, le scuole che rinunceranno le
dovranno pagare: “Abbiamo già anticipato agli alberghi dei Paesi europei il soggiorno degli studenti, così come già abbiamo saldato guide e pullman e questi di certo non ci ridaranno i soldi indietro”.
Questa mattina il direttore generale della Gta Malatesta Viaggi, mentre negli uffici di Rimini in mattinata arrivavano quindici disdette da parte di scuole, ha telefonato protestando alla Fiavet, la federazione italiana associazione imprese viaggi e turismo. Il presidente Antonio Tozzi ha subito scritto al Ministero dell’Istruzione, prendendo atto, con ironia, “del fatto che codesto Ministero dispone di fonti informative più aggiornate ed accurate della rete consolare italiana all’estero
e dell’Unità di crisi del ministero degli Affari Esteri che finora ha diramato comunicazioni di sconsiglio limitatamente a Kuwait, Arabia Saudita, Giordania, Israele, mentre ha invitato ad adottare misure di sicurezza a connazionali che intendono recarsi in alti paesi dell’area mediorientale”.
In più, Tozzi ha chiesto al Ministero di coordinarsi con
quello degli Affari Esteri e “di precisare se per viaggi di istruzione all’estero devono intendersi o meno quelli nei Paesi aderenti all’Ue e compresi nella cosiddetta area Shengen”. E per ultimo: di “ricordare agli istituti scolastici che l’annullamento di viaggi e gite di istruzione già confermati alle agenzie di viaggi a seguito delle procedure previste,comporterà in base alla vigente legislazione civilistica e speciale, l’obbligo per gli stessi di corrispondere le penali di annullamento stabilite nei preventivi accettati dagli istituti e
nei contratti e comunque a risarcire alle agenzie i danni derivanti dall’annullamento”.
“E’ un bel regalo quello che ci ha fatto il Ministero – hanno detto dalla sede centrale, a Roma, del Centro Turistico Studentesco giovanile, che ogni anno manda all’estero 7mila alunni -. In questi giorni ci stanno arrivando telefonate di genitori e docenti preoccupati, che ci chiedono consigli sulla
sicurezza di città come Parigi, Londra, Madrid, Praga, Barcellona, le più gettonate. In tanti addirittura ci chiedono se la Farnesina ha messo anche queste città nelle zone pericolose.
Il
nostro consiglio è cambiare data e destinazione del viaggio, senza pagare così penali. Finora non abbiamo avuto cancellazioni. Ma questa nota del Ministero, che evidentemente e giustamente ha finalità protettive nei confronti delle famiglie
e dei ragazzi, rischia però di creare un panico che dalle scuole potrà estendersi a tutti gli altri viaggiatori”.
Nelle scuole, come a Roma, la macchina dell’organizzazione dei viaggi da tempo è in marcia, una marcia che con la guerra potrebbe arrestarsi o subire cambiamenti di rotta. Dall’Ufficio
scolastico regionale sottolineano che non bisogna creare allarmismo, che le singole scuole sono autonome nelle decisioni da prendere, hanno autonomia ed hanno ribadito quanto aveva
scritto ieri il direttore generale Francesco De Sanctis ai dirigenti scolastici, e cioè “valutare caso per caso se rinviare o meno l’effettuazione dei viaggi di istruzione già deliberati”.
Nel liceo classico Virgilio, come da tradizione, hanno
programmato scambi culturali con istituti di Nizza, Nancy e Londra, tutti da effettuarsi ad aprile, con gli studenti ospiti in famiglie. “Qualche genitore ha espresso preoccupazione – ha detto la preside Rosanna Bornaroni -. Sentiremo prima le scuole,
i cui alunni già abbiamo ospitato, ci assicureremo della sicurezza nelle rispettive città e valuteremmo caso per caso.
Lunedì ne parleremo con il rappresentante dei genitori”. Annamaria Lubrano, vicepreside del Tacito, un liceo classico nel quartiere Prati con una succursale in via Trionfale, è in attesa che il preside torni lunedì dalla Grecia da una visita guidata con alcune classi. “Sono partiti senza paura, sta andando tutto bene” ha detto. Altre quattro classi partiranno la settimana prossima per una gita a Firenze. Finora tra i
viaggi programmati c’è stata la rinuncia di un solo alunno.
Una gita è in calendario in Spagna a metà aprile. Al Visconti, uno dei licei classici storici della Capitale, dicono, invece, che saranno i consigli di classe e di istituto a decidere cosa fare dopo la circolare inviata dall’Ufficio regionale.

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