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Marcello (FdI): Solo un condhotel in Emilia Romagna, la Regione li promuova

In foto: repertorio (Pexels @Jonathan Petersson)
repertorio (Pexels @Jonathan Petersson)
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mar 28 Ott 2025 16:28 ~ ultimo agg. 16:40
Tempo di lettura 3 min

“In Emilia-Romagna i condhotel faticano a decollare. A distanza di oltre cinque anni dall’approvazione della legge, mancano dati sui condhotel effettivamente attivati in Emilia-Romagna o su quanti comuni abbiano recepito le linee guida nei propri strumenti urbanistici”. Da questa constatazione prende le mosse l’interpellanza a firma del consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Marcello, che chiede conto alla giunta del numero di strutture che, a oggi, abbiano ottenuto la qualifica di condhotel e dei Comuni che abbiano recepito le relative norme urbanistiche. Infine, il consigliere chiede anche “se esista un sistema di monitoraggio, con valutazioni e report di impatto”.

La normativa nazionale, risalente al 2018, prevede che fino al 40% di una struttura alberghiera possa essere trasformata in unità abitative private, purché rimangano all’interno di una gestione unica e integrata. “Una formula che permette non solo di valorizzare edifici esistenti, ma anche di offrire un nuovo tipo di ospitalità, capace di attrarre famiglie, lavoratori in trasferta o turisti che cercano soluzioni più indipendenti ma senza rinunciare ai servizi”, spiega Marcello. “Nonostante la Regione Emilia-Romagna attribuisca ai condhotel un ruolo centrale nella valorizzazione sostenibile del patrimonio edilizio e nell’ammodernamento dell’offerta turistica, a oggi non si registrano cambiamenti concreti”, va avanti il consigliere, ricordando la presenza di decine di ex colonie storiche, da Cattolica a Ravenna, “oggi sottoutilizzate e in stato di abbandono” e la crescente richiesta turistica anche in aree montane dove il modello condhotel potrebbe attecchire.

A rispondere in aula è stata l’assessora al Turismo Roberta Frisoni che ha ricordato come la Regione Emilia-Romagna sia stata tra le prime a recepire, nel 2019, con specifica disciplina, la tipologia dei condhotel, prevedendo per i Comuni procedure di variante urbanistica semplificate. “Alcuni Comuni però hanno preferito operare nell’ambito della procedura urbanistica complessiva, allungando i tempi di recepimento della norma - spiega - Condividiamo comunque l’opportunità di monitorare il recepimento della norma e abbiamo proceduto a inviare ai Comuni domande specifiche sul tema. Ad approvare gli atti di recepimento sono stati sei Comuni: Imola, Ravenna, Bellaria-Igea Marina, Cattolica, Riccione e Cervia. Recentemente, il comune di Rimini ha annunciato l’intenzione di inserire la norma nella prossima variante al Rue. Altri comuni hanno l’approvazione in corso, come Calderara di Reno, così come i comuni dell’Unione Savena Idice. A oggi, c’è un condhotel attivo a Riccione, ma altri operatori hanno già manifestato interesse. Il nostro assessorato mantiene aperto il canale di confronto con i comuni e le associazioni di categoria e, in tale contesto, saranno valutate tutte le segnalazioni, le esigenze e le proposte di modifica della norma”.

La Frisoni ha ricordato che è già stata annunciata l’uscita di un nuovo bando, sostenuto con 11 milioni dalla Regione, per supportare la riqualificazione delle strutture ricettive; si sta inoltre strutturando un percorso di approfondimento e ascolto per aggiornare il quadro normativo di settore, con particolare attenzione ad aspetti relativi alla pianificazione urbanistica e alla classificazione alberghiera.

Il consigliere Nicola Marcello ha ringraziato l’assessora per la risposta puntuale, rilevando tuttavia che, a oggi, solo un condhotel è attivo. “Mi sembra che questa legge abbia avuto un percorso fallimentare - conclude - Probabilmente ci sono molte cose da rivedere, o forse è un modello poco ‘pagante’ per proprietari e imprenditori”.

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