Marcello (FdI): gruppo di anziani braccianti agricoli rischia lo sfratto


In un contesto riminese di forte emergenza abitativa, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello porta all'attenzione della giunta dell'Emilia Romagna la situazione di quattro famiglie di braccianti agricoli di Rimini. Si tratta di "residenti e lavoratrici su fondi agricoli di proprietà AUSL Romagna che, pur avendo abitato regolarmente quei casolari per decenni - evidenzia Marcello -, risultano oggi prive di tutele contrattuali, senza alcuna proposta alternativa di locazione o acquisto e oggetto di provvedimenti di sfratto esecutivo da parte di un Ente pubblico come l’Ausl stessa che dei servizi alla persona dovrebbe fare la sua missione principale". Gli edifici presi in esame a Rimini, al confine con la frazione Santa Giustina e l’area dell’IKEA – centro Agroalimentare e sono, prosegue il consigliere, tipici casolari romagnoli "abitati fino ad oggi da “coltivatori agricoli” che con regolare contratto di affitto fino al 2020 cooperativa “CTR” e dal 2020 fino al 2024 cooperativa “Il Capannone”. Tali cooperative godevano di un contratto di comodato d’uso delle abitazioni in un “pacchetto unico” che comprendeva la lavorazione dei terreni e la loro cura". Purtroppo nel novembre del 2024, ricostruisce Marcello, "con la chiusura della cooperativa “Il Capannone”, le 4 famiglie che insistevano nella casa colonica podere “Pedrone III” in via Popilia, nel podere “Antolino I” in via Villanova, nella Casa colonica podere “Greccio” in via delle Cascine e nel podere “Fosso Molino Sartoni” in via Maiano occupavano abitazioni di proprietà dell’AUSL". Lo scorso aprile però questi “ex lavoratori agricoli” "hanno ricevuto lettera di sfratto in quanto “giustamente” sine titulo" ma, aggiunge Marcello, "occorre doverosamente ricordare, come riferito dagli stessi inquilini, di non aver avuto mai alcuna proposta né di locazione né di vendita o acquisto da parte dell’AUSL. L’unica missiva pare essere la lettera di sfratto che sarà purtroppo esecutiva entro l’estate". Il cosigliere ricorda però che le famiglie vivono e si prendono cura delle proprietà da decenni e che l'Ausl "ha il dovere non solo di tutelare il proprio patrimonio, ma anche di esercitare una responsabilità sociale nella gestione degli immobili, specie quando coinvolgono situazioni delicate dal punto di vista umano e storico-lavorativo". La richiesta è quindi di coinvolgere queste famiglie "come interlocutori prioritari in eventuali percorsi di alienazione, valorizzazione o locazione, prima di arrivare a soluzioni drastiche e traumatiche come lo sfratto forzato".