Mancata quotazione Ieg. Gnassi: giusto che vertici spieghino a consiglieri


A stretto giro dall’annuncio della raccolta firme da parte di Fi per un consiglio tematico su Fiera e Palas, arriva l’assenso da parte dell’amministrazione comunale di Rimini. Il presidente Cagnoni dovrebbe però presenziare alla Commissione di controllo e garanzia prevista per il 12 dicembre alle 15.
“Visto che il tema ha riguardato in ogni sua fase il consiglio comunale – scrivono il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini -, riteniamo giusto e corretto accogliere le richieste dei presidenti di Commissione in ordine a una audizione e a un confronto dei consiglieri con il management di IEG alla luce degli ultimi sviluppi. Proprio perché il processo di ingresso in Borsa è stato sempre trasparente, dichiarato e con atti discussi nell’assise consiliare, è necessario conoscere tutti gli aspetti e i dettagli che hanno portato alla decisione da parte di IEG di sospendere il percorso di collocamento, dovuto alle gravi difficoltà attuali del mercato borsistico italiano.
Va ribadito che proprio in Consiglio comunale si è costantemente sottolineato come questo percorso si sarebbe compiuto solo attraverso un andamento positivo di Borsa e mercato, ora in balia di una profonda congiuntura negativa”.
Il rinvio della quotazione in borsa di Ieg ufficializzato ieri un po’ a sorpresa sta creando preoccupazione nella politica locale. Il presidente Cagnoni, pur ribadendo che le motivazioni sono esclusivamente legate alle difficoltà del mercato azionario, ha annunciato massima trasparenza nella conferenza stampa di venerdì sul bilancio. Intanto il Gruppo consiliare di Forza Italia fa sapere che proprio questa sera in consiglio comunale promuoverà la raccolta delle firme necessarie (1/5 dei consiglieri, quindi 7 firme) per la convocazione di un consiglio tematico su Fiera e Palacongressi. “Per vederci chiaro – si legge in una nota – su tutti i problemi inerenti la quotazione in borsa, le reali motivazioni delle dimissioni del vice presidente Marzotto, i debiti delle due società, la questione Acquarena, i lavori in carico alle varie società fallite, l’escussione delle fideiussioni, la loro capienza e i tempi necessari e certi per la conclusione dei lavori”.
Forte preoccupazione viene espressa anche dal consigliere del Movimento Nazionale per la Sovranità Gennaro Mauro che evidenzia come “le ottime performance societarie in termini di utili e di ricadute positive sull’intero indotto cittadino non sono bastate a rendere appetibile il titolo”. Secondo Mauro “è stato un errore procedere alla quotazione in un contesto di forte oscillazioni degli indici azionari legati alle incertezze del braccio di ferro tra Unione Europea e governo nazionale sulla manovra di bilancio”. “Sono stati sprecati almeno 300.000 euro – prosegue – per i costi sostenuti per la mancata quotazione di questi giorni, che avrà anche ricadute negative sul piano di investimento di IEG già programmato”. Il consigliere non mette indubbio l’attuale management ma lamenta “errori di valutazione sulla tempistica della quotazione” e “anche in termini di gestione aziendale alla luce dell’inchiesta giornalistica e delle dimissioni di Marzotto”. Secondo Mauro “si rende necessario rivisitare l’intera strategia di sviluppo del comparto fieristico congressuale, attraverso una profonda riflessione che dovrà coinvolgere le forze politiche, imprenditoriali e sociali cittadine”. “Apprezziamo la disponibilità già resa da Cagnoni – conclude – attendiamo quella di Gnassi, e ci faremo promotori come minoranza di centrodestra della convocazione di una apposita seduta del consiglio comunale da tenersi prima delle festività natalizie per chiedere all’amministrazione comunale e al management di IEG di riferire sui fatti e per dare il nostro contributo per superare questo momento di criticità”.
“E’ scoppiata la bomba” rincara la dose il capogruppo della Lega Marzio Pecci che punta il dito contro management e advisor accusati di aver fatto “naufragare la “nave Fiera” contro gli scogli della Borsa con danni che al momento è molto difficile quantificare”. L’esponente del Carroccio vede, tra le cause della mancata quotazione, anche “la contrapposizione tra Rimini e Vicenza che ha causato le dimissioni di Marzotto e la rottura con gli investitori esteri”. Pecci ricorda poi l’interruzione del rapporto tra Ieg e l’ormai ex direttore generale Corrado Facco che era “l’artefice degli accordi con gli investitori internazionali.” “Rimini e IEG – conclude – hanno perso; il costo economico del fallimento è altissimo, sia sotto il profilo finanziario che sotto quello economico e di immagine”.