"La Variante SS16 , un errore del passato". Il Comitato No variante SS16 attacca


Il progetto per la nuova Statale 16 è tornato negli ultimi giorni al centro del dibattito politico. E di tutta risposta arriva dritta come un dardo la replica del Comitato No Variante SS16 di Rimini secondo il quale una grande opera stradale non risolverebbe i problemi di viabilità del territorio riminese, bensì sarebbe "l’ennesimo tentativo di coprire con una toppa grossolana e momentanea l’attuale situazione di congestione della viabilità che nasce da scelte sbagliate del passato e dagli scarsi investimenti in mobilità sostenibile". Il comitato afferma infatti che "ripescare oggi un progetto concepito decenni fa, solo perché sembra la via più rapida e semplice significherebbe ripetere gli stessi errori, alimentando un circolo vizioso in cui le opere si realizzano fuori tempo e fuori contesto, mentre le conseguenze ambientali e sociali vengono lasciate in eredità alle generazioni future". A livello economico, la spesa stimata per l'intervento nel 2009 era di 574 milioni di euro: oggi, dopo 17 anni, il costo sarebbe almeno raddoppiato. Il progetto della Variante della SS16, lunga 28 km e larga 35 metri, affiancherebbe l’Autostrada A14 creando un corridoio di oltre 14 corsie di asfalto: una fascia larga più di 50 metri che attraverserebbe un’area agricola fertile e densamente abitata. Il Comitato ribadisce poi che la città di Rimini ha già avviato una serie di interventi che vanno nella direzione giusta: le intersezioni semaforiche sulla statale 16 che sono state sostituite da rotatorie, il progetto del terzo casello autostradale alla Fiera che è già stato approvato ed infine il Metromare che collega Riccione a Rimini e che sarà presto esteso fino a Cattolica e alla Fiera. Il Comitato propone infine anche un’alternativa tecnica per migliorare la viabilità sull’attuale Ss16: "realizzare un cavalcavia sulle rotatorie, come già fatto su via Marecchiese, permettendo così di separare i flussi di traffico e velocizzare la circolazione senza consumare nuovo suolo né aumentare l’inquinamento".