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chiesta pesante condanna

Rapporti sessuali sotto la minaccia del coltello, marito violento a processo

In foto: le gazzelle dei carabinieri davanti al tribunale
le gazzelle dei carabinieri davanti al tribunale
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Mer 10 Dic 2025 19:09 ~ ultimo agg. 11 Dic 14:15
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Per la Procura di Rimini avrebbe costretto la moglie in almeno cinque occasioni ad avere con lui rapporti sessuali completi sotto la minaccia di un coltello. Altrimenti l'avrebbe uccisa "come altri uomini marocchini hanno fatto con le loro donne". Per quegli abusi, ma anche per gli svariati episodi di maltrattamenti e le lesioni provocate alla coniuge, un 57enne marocchino, rischia una condanna a 8 anni di carcere. E' questa la richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi avanzata davanti al tribunale collegiale di Rimini.

La donna, residente nel Riminese, nel novembre del 2023 si era recata in caserma per sporgere denuncia contro il coniuge, ripercorrendo anni di prevaricazioni, umiliazioni e violenze. Il 57enne, che ha alle spalle una carriera da militare nel suo Paese d'origine, non avrebbe tollerato il suo vivere all'occidentale. Accusava la moglie di non voler indossare il velo e di essere venuta in Italia per prostituirsi. "Non sei una buona madre e un buon esempio per le tue figlie", le ripeteva. In un primo momento la 45enne lo aveva mandato via da casa per poi riaccoglierlo, dopo un lungo periodo di separazione, soltanto per cercare di tenere la famiglia unita. Con il suo ritorno, però, erano riprese le percosse e le violenze, con tanto di coltello usato come arma di convincimento.

In aula l'uomo, difeso dall'avvocata Simona Conti, ha respinto con forza le accuse definendosi innocente. La moglie, però, oltre ad un racconto ritenuto credibile e puntuale, ha prodotto anche un certificato medico attestante delle lesioni avvenute dopo un litigio. Per conoscere la decisione dei giudici bisognerà attendere il prossimo 17 dicembre.

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