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di Carlo Alberto Pari

La roulette russa. Un riflessione sul dramma della guerra

In foto: la manifestazione a Rimini
la manifestazione a Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Dom 2 Giu 2024 07:06 ~ ultimo agg. 7 Giu 09:09
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La roulette russa è un gioco d’azzardo potenzialmente letale, come il conflitto in Ucraina, dove il rischio è elevato e per posta, la vita di tanti. Dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, era auspicabile un negoziato senza soluzione di continuità, da gestire in estrema umiltà, pazienza e tenacia, nell’interesse comune, purtroppo, abbiamo assistito ad una progressione continua
di invio di armi e mezzi militari, uniti ad annunci eclatanti sull’imminente sconfitta dell’aggressore. Il risultato fino ad oggi, non è stato certo consono alle aspettative, ed a pagarne le spese, soprattutto gli ultimi della catena sociale, civili e soldati, costretti a subire o a combattere per cercare di sopravvivere. Ora, con la velocità di un bradipo anziano, hanno capito che Davide contro Golia difficilmente potrà vincere, eppure, non era complesso comprendere che la prima potenza nucleare al Mondo, difficilmente si sarebbe arresa. Per arrivare alla sofisticata analisi, sono stati necessari quasi 200.000 morti, generazioni intere spazzate per sempre, centinaia di migliaia di feriti, mutilati, senza tetto. Non basta. Ora, le ultime notizie indicano che diversi Paesi europei autorizzeranno l’utilizzo delle armi inviate in Ucraina, anche per colpire il territorio russo, alzando ulteriormente ed esponenzialmente il rischio. Una Roulette Russa, ma anziché dal tamburo del revolver, il colpo potrebbe partire da una delle migliaia di testate nucleari della Russia, in parte già schierate. Evidenzio inoltre, che appare quanto meno curioso, il fatto che l’Europa lasci la libertà di decidere azioni singole ai Paesi affiliati, mentre in caso di reazione russa a tali iniziative, tutti sarebbero costretti ad entrare in guerra! Per evitare i conflitti ci sono poche strade percorribili: il negoziato e la deterrenza. Al riguardo il negoziato, è necessaria autonomia, lungimiranza, costanza, determinazione, umiltà, controllo delle reazioni, valutazione oggettiva del rischio e del danno minore. Al riguardo la deterrenza, per metterla in atto occorrerebbe un’Europa unita, occorrerebbero consistenti capitali e la capacità di bandire gli interessi di bottega. In sostanza, tutto ciò che presumibilmente è mancato. Rimane il servilismo alle Nazioni che “ci proteggono”, siamo ancora bimbi da accompagnare per mano, mai cresciuti in oltre mezzo secolo, scarichiamo sul genitore le responsabilità ed i costi necessari per la sicurezza, subendone poi il “dovere” dell’obbedienza, a volte, rischiosa ed ottusa.
CARLO ALBERTO PARI

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