Infrangere il muro di omertà. Lo chiede la Cgil dopo scoperta a Coriano


E’ l’occasione, afferma il sindacato, per rilanciare all’attenzione pubblica e alle Istituzioni una piaga sociale e di mercato. Negli ultimi 15 anni c’è stata una profonda radicazione malavitosa, che ha visto espandersi silentemente aziende cinesi, che nascondono le situazioni infamanti ieri scoperte.
E’ la rappresentazione di un dramma sociale, che vede donne, uomini e bambini costretti a subire uno sfruttamento disumano. Non solo. E’ la risposta al crollo delle aziende artigiane manifatturiere del nostro territorio, messe in ginocchio e poi stese al tappeto anche dalla concorrenza sleale che hanno subito. Concorrenza nei prezzi che le aziende di quel tipo propongono al mercato; concorrenza nei tempi di consegna dovuti alla inosservanza di limiti di orario praticati. Prima sono sparite le maglierie, poi gli accessori di pelle, poi l’abbigliamento. Una mano, spesso invisibile che ha sovrastato e stritolato la piccola imprenditoria locale.
Purtroppo la scoperta di quel laboratorio non è altro che la punta di un iceberg. L’auspicio è che, sia per dignità, per moralità e anche per una sana economia del territorio, venga infranto il muro di omertà che ha sempre protetto la parte malata delle aziende di gestione cinese.