Infortuni su lavoro, per le donne il pericolo è in itinere tra casa e lavoro


Due le proposte di legge portate avanti, una per favorire l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro e l’altra di iniziativa popolare che punta alla revisione del testo unico infortuni per rispondere al meglio alle esigenze dei lavoratori.
Nonostante le leggi e la prevenzione messa in campo negli ultimi anni, gli infortuni sul lavoro continuano ad essere un tratto distintivo del mondo dell’occupazione. Le cifre, dopo un costante calo, si sono sostanzialmente stabilizzate. Secondo i dati ufficiali del 2010, in provincia di Rimini su 8.279 denunce totali di infortuni, sono 2841 quelle femminili (il 34,31%) a fronte del 43% di occupazione femminile. 5 i mortali con due donne decedute in itinere. Proprio il percorso tra casa e lavoro è il più pericoloso se si considera che solo a Rimini sono 545 gli infortuni in itinere(20,9% contro il 18% nazionale). Un percorso che spesso concentra le difficoltà di conciliazione e tempo tra famiglia e lavoro. Su questi dati si conferma la necessità di una proposta di legge che favorisca l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro.
Come per la famiglia di Antonietta che da autista di camion si ritrova oggi senza una nuova opportunità. Nel ’95 un grave infortunio alla gamba destra la costringe a cambiare mansione e poi, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni fisiche, perde il lavoro. Arrivano le difficoltà economiche e quelle psicologiche, unite al dolore di non riuscire ad occuparsi della famiglia. Nonostante i vari tentativi di reinserimento, Antonietta da cinque anni non ha più un’occupazione.