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IMU. Secondo il tributarista aumento certo delle imposte e conti ‘fai da te’

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 21 Mar 2012 17:26 ~ ultimo agg. 15 Mag 14:17
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L’assessore al bilancio Brasini non si sbottona sui numeri ma si dice deluso dalle decisioni del Governo: “Resta il problema della modulabilità delle aliquote – dice – l’applicazione resta molto rigida.”
Altri comuni hanno già fatto invece le proprie scelte, in questi giorni oggetto di incontri con categorie e parti sociali: sulla prima casa prevale l’aliquota al 4 per mille, tranne Bellaria che ha scelto il 6 ma con numerose agevolazioni per i redditi bassi. La stangata toccherà invece seconde case e negozi.
Sull’applicazione dell’Imu abbiamo interpellato il noto avvocato tributarista Sergio Trovato, collaboratore anche del Sole 24 Ore. Secondo Trovato sull’Imu ci sono ancora tante incertezze sia per i cittadini che per i comuni che hanno tempo fino al 30 giugno per l’approvazione.
“La prima novità è il ritorno, dopo quattro anni, della tassazione sulla prima casa – ricorda Trovato – i comuni possono decidere di applicare l’aliquota del 4 per mille oppure aumentare o diminuire di due punti percentuali. L’aliquota massima è molto vicina quindi a quella della vecchia ICI. Discorso analogo vale per le seconde case: l’aliquota di base è del 7,6 per mille (già superiore a quella della vecchia Ici) e i comuni potranno aumentarla o diminuirla di 3 punti percentualli.”
Saranno pochi secondo l’avvocato Trovato i comuni che potranno permettersi le aliquote più basse. “Credo che tendenzialmente ci sarà un aumento delle aliquote – dice – perché, visto che buona parte del gettito dell’Imu andrà allo stato, i comuni per far quadrare i bilanci dovranno puntare sui valori più alti. Questo porterà ad un aumento della tassazione sui cittadini resa più aspra anche dalla rivalutazione delle rendite catastali voluta dal governo Monti.”
Il coefficiente per ottenere la base imponibile dell’abitazione sulla quale poi calcolare l’aliquota passa infatti da 100 a 160.
A venire meno poi potrebbero essere anche alcune agevolazioni.
“Le esenzioni per gli immobili locati o per gli anziani – spiega il tributarista – possono essere decise dai comuni ma vanno tutte a carico dell’ente ed incidono comunque sul bilancio. La legge infatti prevede che le agevolazioni concesse dai comuni non possano intaccare la quota riservata allo stato.”
Quota che ammonta al 50%.
Altra certezza sull’Imu la data in cui dovrà essere versata: il 18 giugno. Le modalità sono però, neanche a dirlo, sembrano ancora nebulose.
“L’unico modulo per versare l’imposta è quello F24 – dice l’avvocato Trovato – ma non si sa ancora se una parte deve essere versata allo Stato e una parte al comune. E i calcoli dovrà farli direttamente il contribuente.”
Oltre a dover mettere mano al portafoglio, i cittadini rischiano quindi di dover dedicare tempo e impegno per calcolare quanto versare e a chi.

Ma, fermo restando che i conti sono ancora da fare, quanto potrebbe incidere l’Imu sui bilanci famigliari? Per la prima casa e con un’aliquota al 4 per mille il comune di Rimini ad esempio ha stimato per un appartamento di 80 metri quadri con garage, circa 150 euro all’anno.
Prendendo un aliquota del 7,6 per mille, un negozio medio invece pagherebbe 902 euro contro i 500 sborsati ai tempi dell’Ici.

Newsrimini.it

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