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Impronte campi rom, norme ‘non illegali’ per la Commissione europea

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 4 Set 2008 15:43 ~ ultimo agg. 12 Mag 15:39
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Le norme varate dal Governo italiano per fronteggiare “l’emergenza dei campi rom illegali” non violano alcuna norma comunitaria e non contengono aspetti discriminatori. E’ quanto ritiene il commissario europeo alla Giustizia Jacques Barrot, dopo aver valutato il rapporto inviato dal ministero degli Interni italiano. La valutazione è stata resa nota da un suo portavoce e riguarda la legalità o meno dei provvedimenti, non giudica l’opportunità delle misure prese dal Governo.

Il portavoce ha detto che non ci sono state autorizzazioni da parte dei provvedimenti per la raccolta di dati relativi all’origine etnica o religiosa delle persone censite. E ha sottolineato che la raccolta delle impronte digitali ha avuto il solo fine di identificare le persone quando non erano in possesso di un documento e comunque come extrema ratio.

Soddisfatto del via libera il ministro dell’Interno Roberto Maroni: “La conferma di oggi fa giustizia di tutte le accuse, le offese e gli insulti ricevuti. Entro la metà di ottobre terminerà il censimento e poi saranno presi provvedimenti conseguenti per chi sarà stato censito”. Il ministro italiano aveva concordato l’invio della relazione nell’agosto scorso. Il Parlamento europeo, nello scorso 10 luglio, con una risoluzione approvata, aveva esortato le autorità italiane a astenersi dal raccogliere le impronte digitali dei rom e aveva chiesto alla Commissione di verificare la compatibilità delle misure italiane con il diritto Ue. Oggi il risultato, accolto con soddisfazione dal ministro Maroni.

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