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di cui firma prefazione

Il Papa indica la strada. Il Vescovo Emerito Lambiasi intervistato su “La preghiera del cuore”

In foto: Il Vescovo Francesco Lambiasi
Il Vescovo Francesco Lambiasi
di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Dom 1 Set 2024 14:42 ~ ultimo agg. 1 Giu 20:37
Tempo di lettura 5 min

Una ricca intervista sulle pagine di Avvenire rilancia il tema della preghiera al centro di un recente libro di Papa Francesco, di cui il Vescovo Emerito di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi ha firmato la prefazione.

Ve ne proponiamo alcuni stralci:

Papa Francesco pone così tanta profonda fiducia nel potere della preghiera ed è sinceramente convinto che senza di essa nulla sia possibile, nella vita dell’umanità, mentre tutto assume una luce nuova se “attraversato” dalla luce che solo dalla preghiera emana su ogni cosa, che ad essa ha dedicato il 2024 come Anno della Preghiera e in preparazione al Giubileo del 2025.
Non sorprende dunque l’uscita di La preghiera del cuore, per le edizioni Il Pozzo di Giacobbe (pp. 224, 17 euro), in cui il Santo Padre propone cinque fondamentali passi per scoprire l’essenza della preghiera. Pagina dopo pagina, il libro è un itinerario alla scoperta della preghiera del cuore con le più belle preghiere del Papa.
Nella preghiera Dio cambia il nostro cuore per vivere nella gioia” scrive Franciscus, prima di concludere con l’immancabile “Non dimenticare di pregare per me”.
Antologia di una lunga serie di catechesi tenute dal Papa nelle udienze generali del mercoledì, dal gennaio 2020 al giugno 2021, La preghiera del cuore non allinea tali catechesi secondo un ordine cronologico, ma secondo un nuovo ordine e raggruppate in cinque ‘passi’, che ritmano un trascinante itinerario di formazione alla preghiera.
La “Presentazione” del testo papale porta la firma di mons. Francesco Lambiasi, Vescovo emerito di Rimini, teologo e autore di numerosissime pubblicazioni.

Da dove partiamo, mons. Lambiasi?
“Prima di partire, occorre preparare lo zaino con lo stretto necessario. Ad esempio, la certezza che pregare significa attingere costantemente ai doni dello Spirito Santo: pace, sapienza, forza, giustizia, equilibrio. E la preghiera è intimità con Dio. La bussola per orientarsi in questo rapporto ce la regala lo stesso papa Francesco: è lo stupore contrapposto all’assopimento, perché l’autentica preghiera cristiana non è il prodotto dell’abitudine bensì il frutto di un innamoramento”.
Il primo passo del percorso prende di petto due domande preliminari e ineludibili: cos’è la preghiera e perché pregare?
“La risposta di Francesco risulta limpida e coinvolgente: ‘La preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più propria. Come un grido che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio.
Qui il messaggio si fa subito appassionante, declinato attraverso la figura evangelica di Bartimeo, il mendicante dagli occhi spenti, ansiosi di luce. Bartimeo rappresenta ogni uomo venuto alla luce, avido di cielo, ‘con il cuore ferito da un’acuta nostalgia’, «un crepaccio assetato di Assoluto» (Kierkegaard) che desidera incontrare quel «Tu» che riesca a saziare l’irrequieta brama di Infinito, che abita il nostro io”.
Siamo al secondo passo.
“Ne ‘La preghiera nella Bibbia’ incrociamo prima testimoni autentici e autorevoli maestri di preghiera come Abramo, Mosè, Davide, Elia. E come Maria. Ma soprattutto il più importante «cattedratico» della scuola biblica della preghiera: Gesù. È lui he ci insegna a pregare senza sprecare parole”.
E con accenti diversi.

“In Gesù troviamo la supplica ma anche preghiera di ringraziamento e di lode. Aggiungendo la preghiera nella liturgia ci troviamo già nel mezzo del terzo passo, dedicato ancora più esplicitamente allo scambio bidirezionale tra vita e preghiera”.
Ecco il quarto passo.
“Quello che contempla i diversi modi di pregare e ci consegna alcuni preziosi consigli per una autentica ‘preghiera del cuore’. Da queste pagine, traspare un Papa molto preoccupato della tentazione numero 1, che mette a serio rischio la nostra fedeltà al cammino della preghiera, ed è l’insidiosa, sgradevole tentazione dello scoraggiamento. La controffensiva a questa tentazione è possibile se si confermerà la decisione di continuare a combattere, nella serena certezza di essere ascoltati da Dio, soprattutto quando veniamo trascinati a pensare il contrario. Mai Dio ci è così
vicino, come quando siamo nella prova”.
Cosa c’è al termine di questo cammino con il Papa?
“La forza della preghiera e i suoi frutti offre in pratica una sostanziosa sintesi di tutto il tracciato fin qui percorso. Da cui discendono almeno cinque frutti, l’ultimo dei quali è il grande bene che ci viene dalla preghiera dei santi e dallo sconfinato «mare di preghiera della Chiesa»”.
Mons. Lambiasi, dovesse sintetizzare in tre parole queste catechesi, quali parole sceglierebbe?
“Amore, benedizione e contemplazione. Nel lessico ‘francescano’ della preghiera, Amore è voce irrinunciabile. L’amore di Dio per l’uomo, una radice di fede dalla quale germoglia la preghiera. Per cui Il verbo pregare non fa solo rima baciata con lodare, ma anche con il verbo lottare. Pregare fa rima ideale anche con il verbo benedire, perché – insegna San Paolo – qualunque cosa accada, nulla ci potrà separare dall’amore di Cristo. Da ultimo, contemplazione. E senza dividerci tra contemplativi e attivi. Possiamo e dobbiamo puntare a divenire ‘contemplattivi’”, come suggeriva Tonino Bello, una “lezione” che il beato Alberto Marvelli aveva già appreso e messo in pratica nella sua breve ma intensa vita”.
Per il Papa pregare ed educare a pregare è un compito essenziale della Chiesa.
“Bergoglio la parte sua l’ha fatta. E molto bene. Ma noi ora siamo decisi e pronti a fare la nostra?”.

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