su guerra in Ucraina
Il consigliere Montevecchi sempre più distante dalla Lega: partito senza identità
In foto: Matteo Montevecchi

di Redazione

Gio 25 Gen 2024 13:50
Sembra divenuto incolmabile il divario tra il consigliere regionale Montevecchi e la Lega, il partito all’interno delle cui fila è stato eletto nel 2020. In questo caso Montevecchi contesta le scelte del partito al Senato sulla guerra in Ucraina: “La Lega poteva dire stop alle armi a Zelensky e invece ha votato a favore della proroga. Delusione estrema, sempre più distante da un partito senza identità”
“Da tempo sono molto critico nei confronti di determinate posizioni incondivisibili assunte dalla Lega. Da ormai due anni a questa parte contesto la linea pro-armi e pro-sanzioni adottata nel conflitto russo-ucraino. Un appiattimento alle politiche targate Biden e Von der Leyen che non mi appartengono e che teoricamente non sarebbero dovute mai appartenere nemmeno alla Lega“.
“La richiesta di intraprendere la strada della pace dovrebbe rappresentare la normalità. Grave è il fatto che il nostro Paese fino ad oggi non l’abbia mai presa veramente in seria considerazione, poiché ha preferito da Mario Draghi in poi, abbandonarsi alla retorica del tifo da stadio della “guerra che va vinta e dell’avversario che va sconfitto” o alla citazione meloniana di maggio 2023: “l’Italia scommette sulla vittoria dell’Ucraina. Per quanto mi riguarda la delusione nei confronti del partito è estrema. Sono sempre più distante dalle scelte dei vertici. Un partito che non ha più un’identità. Identità che era più chiara quando decisi di aderirvi nel 2019 e di candidarmi nel 2020“.
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