Gli scricchiolii della sanità. Liste d'attesa e non solo
“In questo momento il problema principale dell’Emilia-Romagna è l’enorme pressione di persone da fuori regione che si vengono a curare qui, intasando il sistema”. A dirlo un paio di settimane fa è stato il presidente della Regione De Pascale innescando così un acceso dibattito che ha travalicato i confini regionali. A fare discutere anche l’accordo siglato tra l’Ausl di Modena, la Federazione italiana medici di medicina generale e lo Smi attraverso il quale si riconosce un incentivo 1,2 euro a paziente a quei dottori che manterranno il numero di esami specialistici prescritti entro una certa soglia rispetto al 2024. Un provvedimento, per provare ad incidere sulle liste d’attesa, ma non condiviso dalle altre Ausl. Resta il fatto però che la sanità emiliano romagnola, per quanto mantenga livelli di eccellenza, da qualche tempo evidenzia preoccupanti scricchiolii diventati, in alcuni casi, problemi manifesti. L’eccessiva pressione sui servizi di emergenza urgenza, carichi di lavoro insostenibili per medici ed infermieri, problemi di personale, liste d’attesa infinite e bilanci in rosso. Una situazione non semplice per quello che per l’Emilia Romagna resta un fiore all’occhiello...da non far appassire, però. Un primo passo lo ha fatto la manovra di bilancio della Regione che nel prossimo triennio renderà strutturale un contributo pari ad almeno 200 milioni di euro.
Del tema si è parlato nella trasmissione di Icaro Tv Fuori dall'Aula. Ospiti il segretario di Anaao Romagna Francesco Feletti, il vicepresidente regionale e presidente riminese dello Snami Pietro Pesaresi e Roberto Baroncelli, segretario Cisl Romagna con delega sanità. Interventi anche dell'assessore regionale Massimo Fabi e del direttore dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori.












