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Gioco d’azzardo legalizzato. Sert: aumenterà il rischio dipendenza

di Redazione   
Tempo di lettura 6 min
Lun 18 Lug 2011 17:21 ~ ultimo agg. 14 Mag 12:09
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I numeri sono in aumento, anche perché si tratta di una dipendenza ‘trasversale’.

Da ‘for fun’ (per divertimento), a ‘real money’, cioè con soldi veri. È questa la differenza fondamentale dal prima al dopo la conversione in legge del decreto Abruzzo del 2009. Fino a ieri, l’unica modalità di gioco consentita su internet era il poker sportivo: si pagava una quota d’iscrizione uguale per tutti (massimo 250 euro), c’era un montepremi e un certo numero di giocatori. Le fiches non avevano valore monetario. Nel poker in modalità cash, invece, la dotazione di fiches equivale ai soldi investiti cosicché averne 300 significa avere 300 euro. Il tetto massimo è di 1.000 euro a giocata, il minimo 50 centesimi. Poker cash e giochi da casinò online come roulette e black jack, a regime produrranno – secondo gli analisti – un giro d’affari di 18 miliardi in un anno, di cui 16,2 miliardi dovrebbero tornare nelle tasche dei giocatori. Avere questi giochi a portata di PC aumenta il rischio della dipendenza patologica da gioco soprattutto tra i giovanissimi: bisogna avere 18 anni, ma sul web è facile mentire, basta registrarsi con il nome dei genitori e impossessarsi di una loro carta di credito. È uno dei casi affrontati dal Sert di Rimini che dal 2004 ha un’ équipe per la dipendenza da gioco. Al primo posto ci sono le slot machines, poi i gratta e vinci, il gioco on line e le scommesse. Fino ad oggi si sono rivolte al servizio 165 persone (soprattutto nella fascia 30-39 anni per quanto riguarda l’on-line):

‘E sono numeri in aumento. Ci ha detto Emma Pegli – Educatrice del SERT Rimini per il settore dipendenza da gioco. Spesso questa patologia è accompagnata da altre, nel senso che non è la diagnosi primaria, per alcuni soggetti spesso è accompagnata da problemi di alcool e droga. L’aumento del numero è dato dalla sensibilità e attenzione nei confronti di questo che non era visto come una patologia ma come un vizio’.

Quali sono i campanelli d’allarme? Da cosa si capisce se una persona è malata?

‘Per esempio nei rapporti con gli altri, col mondo del lavoro e con la famiglia. Ci ha detto Manuela Tattini – Psicologa del Sert Rimini sempre dell’ équipe dipendenza da gioco. La perdita del controllo assoluto: il gioco diventa il primo pensiero della mattina e accompagna morbosamente la persona per tutto il giorno. Poi ci sono le conseguenze negative come la perdita di denaro, lo sgretolarsi dei rapporti familiari a causa dei contrasti che si creano per la continua mancanza di soldi, difficoltà ad andare a lavorare perché la testa è continuamente impegnata dal pensiero del gioco che ti rovina la vita’.
‘La compromissione economica è il primo segnale d’allarme. Ci spiega Pegli. Se la persona chiede continuamente prestiti, se mente sul fatto di non aver ricevuto lo stipendio, si gioca lo stipendio, ma che continua a giocare contraendo debiti, prima con amici e parenti poi chiedendo prestiti anche in banca. Per noi inoltre, per capire il livello di patologia sono importanti i datori di lavoro. I giocatori patologici chiedono continui anticipi sullo stipendio’.

Chi sono i soggetti che cadono nella dipendenza da gioco?

‘Questa patologia è trasversale nel senso che non colpisce solo particolari classi sociali. Ci dice ancora la dottoressa Pegli. Per giocare certo occorre avere un reddito e un lavoro stabile ma non è la condizione assoluta. Può infatti anche capitare che una persona che non ha mai giocato, casualmente incontri il gioco, vinca, e di lì sviluppi una dipendenza. Come la signora che va a giocare al lotto o al gratta e vinci: abbiamo pazienti che si comprano blocchetti interi di gratta e vinci. Questo del gioco on-line è un ulteriore tassello che incrementa le possibilità di cadere nella patologia perché aumenta la possibilità di gioco. L’on-line riguarda un target giovane, soprattutto il poker, come quello texano (Texas Hold’em), del quale viene proposta un’immagine positiva anche dalla televisione, con i campioni che vengono presi come modello. Il fatto di poter giocare cash implica una perdita di denaro che il giocatore non accetta e che, per recuperare i soldi che ha perso, si spinge oltre le sue possibilità, in un meccanismo di recupero che invece si traduce in perdita. È il meccanismo che li tiene agganciati al gioco’.

Il limite di età è 18 anni. Ma sul web è facile mentire.

‘Il divieto di gioco ai minori di 18 anni può essere facilmente aggirato. Noi abbiamo visto ragazzini di 16 anni che, all’insaputa dei genitori, hanno usato i dati dei genitori e le loro carte di credito per poter giocare. C’è poi il discorso dell’invisibilità. Il giocatore cerca l’anonimato perché si vergogna. Giocare a casa, da soli, quando nessuno ti vede, senza persone che ti possono porre limiti: è ancora più facile perdere il controllo.

Si guarisce da questa patologia?

‘Si guarisce. Dalla nostra esperienza abbiamo visto che se ne esce. Noi abbiamo creato questa équipe all’interno del Sert. L’aiuto della famiglia è essenziale. Infatti c’è una fase molto importante di lavoro in cui c’è la famiglia, intanto perchè c’è questo problema economico prevalente perché le persone che vengono qui veramente hanno delle perdite economiche enormi, si va da 30 mila a 100 mila euro ad interi patrimoni. Bisogna che la famiglia gestisca questo aspetto economico in modo da stabilire delle regole precise e ristabilire la situazione. Le persone che arrivano qui, arrivano tramite le famiglie che scoprono gli ammanchi economici’.

I Giochi, tra cui il poker on line, fanno parte dell’articolo 12 delle misure pensate dal governo per aiutare i terremotati d’Abruzzo. Per questo si chiama decreto pro-Abruzzo. Nella legge c’è scritto che dovranno contribuire al sostegno per le zone terremotate per circa 500 milioni di euro l’anno insieme a nuovi gratta e vinci pro-Abruzzo (un primo tagliando, chiamato “Gratta Quiz”) e di nuove modalità di gioco per il Superenalotto. Apertura delle tabaccherie, anche, nei giorni festivi per favorire maggiori introiti. Con l’introduzione della modalità non a torneo con un’imposta del 20% sulla raccolta residua rispetto alle vincite), per le scommesse sportive (cambia la posta minima dagli attuali 3 euro a 1 euro e si alza il massimale di vincita da 10 mila a 50 mila euro). Novità, ancora, per le new slot. Viene prevista la sperimentazione delle videolotteries, macchine di nuova generazione, capaci di erogare vincite maggiori, fino a 2 milioni di euro. Gli apparecchi dovranno restituire in vincite non meno dell’85% delle somme giocate e dovranno essere sottoposte a un prelievo fiscale non superiore al 4% (per le new slot attualmente in circolazione il prelievo base è del 12,6 per cento). Sarà intensificata, pure, l’attività di contrasto al gioco illegale e all’evasione fiscale e sono previsti, inoltre, poteri di controllo più penetranti (e maggiori sanzioni) nei confronti dei gestori di macchinette da gioco. Il provvedimento prevede risorse per complessivi 8 miliardi in 3 anni di cui 1,5 per affrontare l’emergenza e 6,5 per gli interventi di ricostruzione.

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