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Frattini: la tassa sui frontalieri rischia di ledere i diritti dei lavoratori

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 9 Mar 2011 15:53 ~ ultimo agg. 14 Mag 06:21
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A rivelare la preoccupazione del Governo italiano e le sue pressioni su quello sammarinese è stata il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, che ieri in Commissione Affari Esteri della Camera ha risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Franco Narducci.

Narducci ha sollevato il problema della tassazione supplementare del 9% introdotta dalla Finanziaria sammarinese, “ che crea di fatto una disparità retributiva tra sammarinesi e italiani, nonostante il contratto di lavoro e le mansioni svolte siano a pari condizioni”, invitando il Governo a riaprire il dialogo tra i due Paesi.

“La problematica si inserisce nel più ampio contesto delle relazioni tra Italia e San Marino in materia fiscale – ha risposto Stefania Craxi – in cui riveste particolare rilievo la Convenzione bilaterale per evitare le doppie impostazioni, firmata nel 2002 ma non ancora ratificata. E’, infatti, prima necessario firmare e ratificare un Protocollo per adeguare il testo ai nuovi standard internazionali sulla trasparenza finanziaria”.

Sulla cosidetta “tassa sui frontalieri”, l’onorevole Craxi ha assicurato che attraverso l’Ambasciata sono in corso richieste di chiarimenti e delucidazioni tecniche. “Al contempo – ha detto – il Ministero degli Affari Esteri continua a svolgere una mirata azione di sensibilizzazione sulle autorità di San Marino per individuare celermente una soluzione. Si sta, in particolare, valutando l’ipotesi di istituire un Tavolo tecnico bilaterale ad hoc con le amministrazioni competenti dei due Paesi”.

In riferimento all’incontro di ieri mattina alla Farnesina tra il Ministro Frattini e il Segretario agli Esteri di San Marino Mularoni, Stefania Craxi ha reso noto che “Frattini ha evocato la questione ribadendo le preoccupazioni suscitate in Italia delle nuove disposizioni che rischiano di ledere i diritti dei nostri frontalieri, i quali contribuiscono, al pari degli altri lavoratori, allo sviluppo economico del Paese”.

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